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Politica | 05 maggio 2024, 12:26

Interviste ai candidati/5: Cristina Pagliolico (lista civica “Gabriele Bagnasco sindaco”)

«Sogno di una città migliore, in cui ci si possa sentire orgogliosi di vivere e rispettare».

Cristina Pagliolico

Cristina Pagliolico

    Prima domanda. Perché ha deciso di candidarsi?

    Ho deciso di appoggiare la Lista di coalizione di Gabriele Bagnasco perché oltre ad essere un collega e amico è una persona che ha la mia stima e apprezzamento per l'impegno e la serietà spesi nel suo lavoro, passato e presente, per la disponibilità nel mettersi ancora una volta al servizio della Citta di Vercelli, frutto anche di una pregressa esperienza durante i suoi due mandati come primo cittadino. Condivido inoltre i numerosi obiettivi del programma elettorale fra i quali: la sostenibilità ambientale, l'economia circolare, i bisogni delle persone, la povertà, la disabilità, i giovani, gli anziani, la salute, il lavoro, l'economia urbana, i rapporti con l'Università, la Cultura, il Turismo e lo Sport, l'emergenza abitativa nel ridisegnare un progetto di città sostenibile e vivibile di cui i suoi abitanti possano essere consci che l'aggregazione sociale è il motore dello sviluppo di nuovi stili di vita, soprattutto in questa delicata fase in cui la povertà materiale ed intellettuale sempre più emergente (slatentizzata dalla pregressa pandemia), sta generando un pericoloso circolo vizioso in cui vincono linee autoritaristiche e populiste che traggono il loro nutrimento della povertà stessa. Sono inoltre convinta della sua propensione al dialogo costruttivo con gli altri gruppi politici vercellesi, segno di una visione democratica della gestione della res publica al di là dei colori politici e della pelle delle persone.

    La seconda. Si presenti agli elettori. Lavoro e hobby. Eventuale passato politico.

    Nata a Torino nel 1958 mi sono trasferita a Vercelli per frequentare l'Università facendo un po' la strada “ al contrario” rispetto a molti che ambivano la vita in una grande città. Mi sono quindi successivamente inserita nella comunità vercellese con la mia attività di medico reumatologo ospedaliero, lavorando per la salute pubblica alla quale credo fermamente, e per la quale ho cercato di essere costantemente al servizio del cittadino seppur con le difficoltà che si sono venute a creare negli ultimi anni e che si sono acuite nella pandemia e nel post-pandemia. Mai come oggi sono tenacemente convinta che la dignità degli esseri umani passa attraverso una cura ed una presa in carico di chi, momentaneamente, cronicamente, o definitivamente perde l'autonomia, il lavoro e il rispetto in quanto “malato”. E questa dignità passa attraverso una gestione trasparente della Sanità Pubblica senza scopo di lucro, ottenuta faticosamene nello scorso secolo e per la quale il nostro Paese ha vantato una posizione preminente.
    Dal mio pensionamento in poi mi sono dedicata al volontariato assieme a molti colleghi che avevano le stesse mie visioni riguardo alla Sanità. La mia ammirazione va a tutte quelle associazioni di volontariato (solo per citarne due: Emergency, Medici senza Frontiere) che si sono occupate di curare vittime di guerre, povertà, ignoranza senza far distinzione di credi religiosi o politici.
    Contemporaneamente all'attività di medico e anche per metabolizzare le esperienze spesso dolorose nei confronti delle persone affette da malattia, ho sviluppato interesse per varie espressioni artistiche tra le quali l'attività teatrale all'interno di un'associazione vercellese dal 2006 al 2021 e grazie alla quale si è riusciti a portare a teatro circa 2000 studenti delle scuole medie superiori vercellesi. Nel contempo grazie all'impegno della direzione artistica del gruppo si è cercato di istituire una rete di collaborazione con altre compagnie teatrali vercellesi culminate con rassegne comuni e con cooperazione per la presentazione degli spettacoli, nonché ospitando molte delle eccellenti realtà teatrali emergenti in Italia.
    Oltre a questa passione ho sempre coltivato amore per la lettura e lo studio dell'antropologia, ed ultimamente dedico molto del mio tempo alla pittura ed alla scrittura ispirandomi alle impressioni dei viaggi e trekking fatti nel corso dell'anno. Dal punto di vista politico non ho mai aderito a partiti e durante la mia attività lavorativa sono stata iscritta alla CGIL.

    Chi, a suo avviso, in passato, da quanto ricorda, è stato un buon sindaco a Vercelli?

    Oltre a Gabriele Bagnasco che ha ricoperto la carica di primo cittadino di Vercelli dal 1995 al 2004, ricordo Ennio Baiardi e Maura Forte.

    Per la pubblicazione di questa intervista occorre pagare pegno. Bisogna rispondere a questa domanda (pena la non pubblicazione). Chi voterebbe come sindaco se non ci fosse la sua lista?

    pagherò il pegno della non pubblicazione, non essendo residente a Vercelli non avrei potuto votare nessuno. Ritengo peraltro che la libertà di esprimere il prorpio parere in merito alle preferenze sia comprensivo anche del non dover per forza esprimere un parere non sentito, soprattutto se non si conoscono gli scopi e gli obiettivi degli altri candidati e della domanda stessa. Se non ci fosse stato Gabriele Bagnasco sarei rimasta nell'ombra nella quale mi ritirerò appena possibile.

    Infine. Un appello al voto per la sua lista in una frase.

    Un pensiero, questo pensiero: “Se non vuoi essere privato del sogno di una città migliore, in cui ci si possa sentire orgogliosi di vivere e rispettare, dai la tua preferenza a Bagnasco”

rb

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