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Politica | 15 maggio 2024, 08:18

La “Vercelli di domani": le ricette dei sette candidati sindaco

Due ore e mezza di faccia a faccia organizzato da SiAmo in un salone del Seminario gremito

La “Vercelli di domani": le ricette dei sette candidati sindaco

Due ore e mezza di confronto serrato, davanti a un salone gremito, nel quale si sono visti anche molti giovani. C'era molto interesse per il faccia a faccia tra i candidati sindaco organizzato da SiAmo Vercelli che, dopo aver chiuso l'esperienza in Consiglio comunale, ha deciso di dedicare il proprio impegno a iniziative sociali dedicate alla città.

Tanti, forse anche troppi, i temi in discussione: seduti uno accanto all'altro Gabriele Bagnasco, Valentina Bruson, Michelangelo Catricalà, Andrea Corsaro, Fabrizio Finocchi, Carlo Olmo e Roberto Scheda hanno spaziato dal decoro urbano al piano Kipar, dalla sicurezza agli impianti sportivi, dalla situazione economica alle iniziative del Pnrr per arrivare agli investimenti per giovani e anziani.

A condurre la serata il giornalista Stefano Salandin, che ha coordinato gli interventi dai quali sono emerse visioni a volte diametralmente opposte della città: al di là del piano Kipar, sul quale le posizioni sono note, è stato il fronte economico a dividere maggiormente i sette contendenti.

«In questi anni abbiamo assunzioni con numeri da grande città», ha detto il sindaco uscente Andrea Corsaro, citando, come ultimo esempio, le 100 stabilizzazione che si sono avute recentemente alla Sifte Berti e la manifestazione di interesse per l'ultimo lotto disponibile dell'area industriale. Bagnasco, sottolineando che nel medesimo periodo ci sono però state importanti chiusure - la Cerutti soprattutto - ha invece sottolineato la necessità di lavorare sulla formazione anche attraverso progetti da concordare con Coverfop e Univer. Finocchi ha invece criticato la mancanza di una visione a lungo termine della città: «Qui vicino, nel giro di qualche anno si incroceranno le più importanti direttici europee per il trasporto merci. Vercelli come intende sfruttare quest'opportunità?», mentre Scheda, insistendo sulla necessità di sostenere le piccole e medie imprese, si è detto preoccupato per la saturazione dell'area industriale. «Se l'area è satura - ha ribattuto Corsaro - è perché abbiamo portato aziende e trasferito 12 milioni di euro all'ospedale in base all'accordo di programma del 2010». Olmo ha sottolineato la forte sofferenza in cui si trova il commercio mentre Catricalà ha ricordato l'impegno per la riconversione delle aree dismesse e ha attaccato: «Ma se l'economia va così bene, come mai la popolazione continua a calare ed è sempre più anziana?».

Sulla ricetta per far restare i giovani in città Catricalà propone un assessore ad hoc, Bruson un lavoro che coinvolga le associazioni e i ragazzi stessi, Corsaro guarda all'Università («con la quale stiamo realizzando laboratori e mensa», ha detto), così come Finocchi che però chiede un ulteriore salto di qualità investendo sul campus. Olmo propone una facoltà di Agraria e Scheda investimenti per agevolare la presenza degli studenti a Vercelli.

Acceso anche il confronto sulla sicurezza: partendo da piazza Antico Ospedale, i candidati hanno dato visioni opposte della città: lasciata al degrado e con troppe zone a rischio secondo Olmo e Bruson; statisticamente sicura secondo Bagnasco e Corsaro che, citando i dati del ministero dell'Interno, ricordano come Vercelli sia al fondo delle classifiche per molti reati. «Di certo - ha aggiunto però Bagnasco - si deve lavorare per far maturare nei cittadini una maggiore consapevolezza dei propri doveri».

Un discorso valido anche sul fronte del decoro urbano, tasto dolente per ogni amministrazione negli ultimi dieci anni. «Contro l'abbandono dei rifiuti abbiamo messo telecamere e fatto contestazioni alla ditta», ha ricordato Corsaro. Misure insufficienti secondo Scheda che vorrebbe un'amministrazione più presente a controllare il territorio e secondo Finocchi per il quale l'unica soluzione un marcato cambio di rotta: «bisogna togliere dalle strade i cassonetti che sono un ricettacolo di abbandoni».

Sul fronte anziani e nuove povertà Bagnasco ha proposto un «piano regolatore del sociale» che parta dalla riattivazione di servizi sospesi in epoca covid e non più ripristinati, Catricalà ha ricordato le battaglie condotte per le case popolari, il diritto all'acqua e quello all'accesso alla Vallotti per i ragazzi di famiglie a basso reddito. Corsaro ha messo sul piatto i 15 milioni ottenuti per l'abbattimento e la ricostruzione delle case di via Egitto, oltre ai servizi già offerti dal settore e Scheda ha ricordato il proprio personale impegno sul fronte della Casa di riposo e delle disabilità, mentre Olmo ha sottolineato l'impegno, contenuto nel suo programma, a non lasciare indietro nessuno. Sul tema del sociale anche l'unica frecciata veramente polemica della serata: a lanciarla Bagnasco, nei confronti di una Lega che candida alle Europee il generale Vannacci.

Trova tutti d'accordo il sostegno alle società sportive che hanno il fondamentale compito di «togliere i ragazzi dalle strade» anche se sul fronte dell'appoggio alla Pro Vercelli sia Catricalà che Bruson si sono detti critici per sostegni che vengono considerati eccessivi.

In chiusura qualche battuta per dare agli elettori una propria visione di città che spesso si accontenta di quanto ottiene "nel suo piccolo". «Dobbiamo saperci giocare le sfide di domani guardano a soluzioni nuove», ha detto Bagnasco; secondo Bruson «Nel nostro piccolo siamo grandi e dobbiamo essere orgogliosi del passato e della cultura di Vercelli»; avere il coraggio di cambiare è l'invito che Catricalà rivolge agli elettori: «Ho rotto le scatole a destra e a sinistra - ha detto -. Lamentarsi senza poi avere il coraggio di cambiare non serve». Per Corsaro la ricetta è continuare a cambiare la città: «ci sono 150 milioni di investimenti già messi a terra. Nei prossimi cinque anni la continuità è fondamentale per chiudere nei tempi previsti tutti i progetti». Finocchi ha invece insistito su un piano strategico che guardi al futuro e all'integrazione con le grandi opportunità che si presenteranno nel giro di qualche anno; Olmo ha chiesto una scelta di cambiamento: «Vogliamo ridare speranza a una città abbandonata al declino» mentre Scheda ha ribadito «la necessità di dialogare, aprirsi non solo al territorio ma anche al novarese e all'alessandrino. Vercelli deve puntare in alto e fare squadra».

 

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