Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. Le autorità cittadine civili, militari e religiose e le associazioni combattentistiche e d’arma hanno partecipato alla messa nella chiesa di San Paolo, celebrata dall’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo.
«Per tanti, troppi anni abbiamo creduto che quanto patito dagli italiani in Istria e Dalmazia, durante e alla fine del secondo conflitto mondiale, potesse esser nascosto dietro alla maschera del silenzio. Oggi, che il 10 febbraio è la giornata del Ricordo, il dramma delle Foibe e degli esuli non è più rimosso» ha detto il sindaco, Roberto Scheda, durante le celebrazioni. «Che ruolo abbiamo noi oggi? - ha aggiunto il primo cittadino - Dobbiamo essere i promotori, specie fra gli studenti, di iniziative che tengano viva la memoria. Diffidate da chi sostiene che rimuovere aiuta a superare. Non è ammissibile perché non è vero».
Il primo cittadino ha quindi ricordato la storia di «Norma Cossetto, la giovane studentessa universitaria istriana catturata e imprigionata da partigiani Jugoslavi nel 1943, che è stata seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba.
Scheda ha infine sottolineato come «dire la verità, dire che gli italiani di Istria, Dalmazia e Fiume hanno subito queste violenze, scolpirà negli anni a venire quanto è successo. Lo farà in modo chiaro e indelebile. Solo allora - ha concluso il Sindaco - potremo far riposare la memoria, perché la verità finalmente sarà diventata il vento che respireremo in ogni singolo istante di ogni singola giornata».
Ha parlato di «una pagina nera della storia italiana, con l’aggravio di averla taciuta e negata» il presidente della Provincia, Davide Gilardino. «Sono passati ottant’anni, ma solo da venti è stata istituita una giornata dedicata al ricordo. Oggi siamo qui per non dimenticare. E’ doveroso insegnare ai giovani la difesa della democrazia, che deve divenire parte integrante del nostro agire», ha detto.
Hanno chiuso i discorsi ufficiali le parole del Prefetto Lucio Parente che ha ribadito come l’atrocità e l’orrore delle foibe siano una grande ferita per il popolo italiano che non deve essere dimenticata.
In seguito il corteo si è trasferito sotto i portici del Comune dove, alla presenza di una rappresentanza degli studenti degli Istituti Comprensivi cittadini, sono state deposte le corone di alloro da parte del Signor Prefetto Lucio Parente, del Presidente della Provincia Davide Gilardino e del Sindaco Roberto Scheda.