La costruzione del nuovo blocco per l'emergenza-urgenza sarà la prima tappa di un percorso che porterà al completo rifacimento dell'ospedale di Vercelli. A confermarlo il presidente della Regione, Alberto Cirio e l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi nei loro interventi. «Contestualmente a questo intervento - ha detto Cirio - procediamo sul percorso che condurrà alla demolizione e al totale rifacimento dell’attuale ospedale, per il quale abbiamo già ottenuto la disponibilità di 155 milioni di euro di fondi Inail. Si tratta di una soluzione che garantisce la migliore risposta ai bisogni di adeguamento strutturale e tecnologico dell’attuale ospedale, senza compromettere la continuità del servizio e, soprattutto, rilanciando le potenzialità della struttura, punto di riferimento della Sanità vercellese».
Un percorso ragionato a lungo insieme ai vertici dell'Asl e al Comune: il Sant'Andrea verrà rifatto secondo gli attuali standard richiesti dalle normative antisismiche, preservando la facciata e l'ala storica centrale che affacciano su corso Abbiate e mantenendo la sua collocazione all'interno del tessuto cittadino. Una soluzione per la quale si è molto speso, in questi anni, il sindaco Andrea Corsaro e apprezzata da Cirio: «Sulla scelta del luogo in cui costruire gli ospedali si creano fratture insanabili tra le comunità» ha detto scherzando, ma neanche poi tanto, il presidente convinto, così come l'assessore Icardi, della necessità di preservare anche l'indotto economico che si è sviluppato intorno al presidio ospedaliero.
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«Per costruire un ospedale ci vogliono i soldi - ha detto Cirio - e noi li abbiamo. Ci vuole il luogo in cui costruire e a Vercelli abbiamo anche quello. Occorre un progetto e occorre una programmazione a lungo termine per poter dare alla popolazione i servizi che davvero servono. I tempi delle opere pubbliche, in Italia, fanno sì che tra la progettazione e l'inaugurazione di un'opera passino troppi anni e, nel frattempo, il mondo cambia. Noi abbiamo affidato uno studio di valutazione che ci consentirà di dire ai progettisti esattamente cosa vogliamo mettere nel nuovo ospedale di Vercelli per creare una struttura funzionale ai bisogni della sanità locale».
La costruzione di quest'edificio procederà in modo autonomo, sviluppandosi nella parte retrostante l'attuale nosocomio: a struttura completata le parti non più funzionali del Sant'Andrea saranno abbattute e il nuovo presidio verrà collegato all'ala storica che affaccia su corso Abbiate e che verrà preservata.
La realizzazione di una nuova struttura, negli intenti della Regione, viaggerà di pari passo con il potenziamento del personale e dei servizi. «La pandemia - ha detto Cirio - ci ha fatto capire che la salute e la vita vengono prima di tutto e che l'epoca dei tagli indiscriminati alla sanità deve finire».
«Nei due anni di pandemia, la Sanità vercellese si è dimostrata estremamente elastica - ha concluso il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandro Stecco -, l’Asl provinciale ha dato ottime risposte organizzative, riuscendo a mantenere il più possibile i servizi aperti. Questo è lo spirito di chi lavora in questa Asl e in questa Giunta, volto a un approccio pratico e funzionale. Nei prossimi anni saremo chiamati a rivoluzionare e rinforzare i servizi a favore della salute dei nostri concittadini e lo faremo in sinergia anche con l’Università che a Vercelli ha già delle collaborazioni con il Comune e l’Asl».

















