/ Sport

Sport | 21 febbraio 2018, 10:03

Fu a Palermo che ci fu la svolta

GRASSADONIA - FORSE PIU' CHE MAI - RISCHIAVA LA PANCHINA

Fu a Palermo che ci fu la svolta

Arriva il Palermo. Ma vediamo cosa successe all'andata quando la trasferta, appunto di Palermo, rappresentò qualcosa di importante nel cammino della Pro.

Dopo le prime tre sconfitte consecutive contro Frosinone, Ascoli e Cremonese, la Pro Vercelli di Grassadonia aveva cominciato a ingranare pareggiando a Brescia e, al Piola, contro la Salernitana.

Era la fine di settembre, e la panchina di Grassadonia traballava ancora.

Traballò ancor di più quando, tra il 20 e il 21 settembre, i giornali scrissero che il tecnico era coinvolto nella vicenda del calcioscommesse chiamata “Re Artù”.

Non era una novità. Del coinvolgimento del tecnico si sapeva fin dall'inizio, ma in quei giorni di settembre arrivò la conferma: Grassadonia continuava ad essere coinvolto, nessuna archiviazione per lui, insomma.

Ricordo che in uno dei due muri qualcuno scrisse: “Cosa ci vuole per mandarlo via?”.

Era la settimana che precedeva la trasferta di Palermo.

Marco Firenze dopo la gara con la Salernitana e Umberto Germano durante la conferenza stampa infrasettimanale dissero che la Pro sarebbe andata a Palermo per fare punti, senza paura.

Non ci credeva nessuno.

Ricordo Grassadonia prima della conferenza stampa di Germano: guardava le partite del Palermo, studiava insomma.

E ricordo cosa disse il mister del Palermo, Tedino, alla vigilia. Disse che la Pro Vercelli era la quarta squadra di B ad avere maggior possesso palla “e se hai il possesso della palla, vuol dire che gli avversari devono correre per prendertela” disse ancora.

C'erano tanti segni, insomma.

La Pro andò a Palermo, si giocò lunedì sera. La Pro Vercelli, dopo essere andata in vantaggio, perse per due reti a uno.

Ma fu da qual lunedì 25 settembre che l'Italia calcistica fu impressionata dal bel gioco di Grassadonia.

Fu la gara della svolta (poi la Pro vinse con Cesena e Perugia) perché tanti tifosi cominciarono a dire che non avevano mai visto giocare così bene la Pro Vercelli.

Lo dissero con orgoglio. E fu da allora che le quotazioni di Grassadonia levitarono.


Grassadonia schierò questa formazione.

Marcone; Ghiglione, Legati, Bergamelli, Mammarella; Germano, Vives, Castiglia; Firenze; Bifulco, Morra.
A disposizione: Nobile, Gilardi, Berra, Raicevic, Altobelli, Rovini, Vajushi, Konate, Barlocco, Grossi, Polidori, Bruno.


“Fu a Palermo che la squadra capì che potevamo giocarcela contro tutti” dichiarerà poi in seguito Gianluca Grassadonia.

Remo Bassini

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore