Si chiude con un risarcimento di 12.762 euro la vicenda del poliziotto della Penitenziaria, all'epoca in servizio nel carcere di Bielliemme, costretto a sottoporsi a test per verificare una presunta omosessualità dopo una denuncia per molestie da parte di due detenuti, poi archiviata perché ritenuta infondata.
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La sentenza del Tar Piemonte, diventata esecutiva nelle scorse settimane, chiude una pagina tormentata all'interno della struttura cittadina. A rendere nota l'esecutività del provvedimento è Osapp, il sindacato di Polizia penitenziaria che aveva assistito l'agente finito al centro di una vicenda che aveva causato pesanti ripercussioni personali e professionali.
L'agente, oggi non più in servizio a Billiemme, si era rivolto al sindacato per ottenere assistenza legale nella persona del vice segretario Gerardo Romano: «subì un vero e proprio calvario mai verificatosi nella storia della Polizia penitenziaria - si legge in una nota -. Uno stato di isolamento mai visto, soprattutto durante la consumazione dei pasti nel locale mensa di servizio, e il continuo ricevere epiteti gratuiti».