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Attualità | 21 marzo 2023, 09:17

Transizione energetica, traguardi e sfide. Serata al Rotray

Il Club Sant’Andrea Vercelli-Santhià-Crescentino, presieduto da Fabrizio Pissinis, continua a prestare attenzione alle tematiche ambientali e di sostenibilità.

Transizione energetica, traguardi e sfide. Serata al Rotray

Il Rotary Club Sant’Andrea Vercelli-Santhià-Crescentino, presieduto da Fabrizio Pissinis, continua a prestare attenzione alle  tematiche ambientali e di sostenibilità. 

La conviviale del 15 marzo scorso ha avuto per tema la “Transizione energetica: traguardi e sfide per il Paese”, con relatore Maurizio Delfanti, amministratore delegato di Rse (Ricerca Sistema Energetico) e professore ordinario di Sistemi elettrici per l’Energia al Politecnico di Milano.

Quindi un osservatore autorevole di un problema  vasto e complesso che tocca e toccherà tutti, dai semplici cittadini, alle istituzioni, alle imprese. 

Il termine  transizione energetica racchiude in sé un’ampia gamma di concetti, tutti sapientemente messi in ordine dal relatore con un’esposizione di grande efficacia, che impongono una visione globale del problema dei mutamenti climatici.  

Il Relatore innanzitutto ha inquadrato chi sia e cosa faccia RSE. Si tratta di un organismo di ricerca applicativa controllato dal Ministero dell’Economia e che opera secondo gli indirizzi del ministero dell’ Ambiente. La mission di RSE non è quella di fare ricerca pura, ma di fornire un supporto nel settore elettroenergetico e ambientale alle istituzioni politiche che sono chiamate a fare le scelte per il Paese. Perciò RSE è presente anche a livello internazionale in tutti gli organismi che si occupano e preoccupano delle conseguenze dei cambiamenti climatici, determinati dalle attività dell’uomo.

L’Europa ha identificato gli obiettivi che ciascun paese membro deve raggiungere al 2030 e ha anche delineato la strategia a lungo termine, che dovrà portare alla completa “decarbonizzazione” al  2050, cioè l’azzeramento di emissioni di gas “climalteranti” come l’anidride carbonica. 

L’Italia, ottemperando alle indicazioni dell’Europa, ha messo a punto nel 2019 il PNIEC - Piano Nazionale Integrato Energia e Clima per individuare cosa fare e come fare per la scadenza del 2030, quando le emissioni di gas climalteranti dovranno ridursi del 38 % rispetto al 1990. È un piano molto articolato che si sviluppa su cinque dimensioni: la decarbonizzazione, l’efficienza energetica, la ricerca e l’innovazione, la sicurezza e il mercato interno, ma tutto in modo coordinato per arrivare alla definizione degli obiettivi, delle misure necessarie per attuarli e prevedere gli impatti inevitabili. Grazie a modelli di simulazione comuni a tutti gli altri partner europei, RSE è in grado di ridurre le incognite relative al PIL e agli impatti economici, come gli investimenti, la stima dei costi e le ricadute, sia positive che negative, sul sistema industriale nazionale. 

Essenziale e rilevante sarà la generazione elettrica con le FER (Fonti Energetiche Rinnovabili), che daranno un grande contributo alla decarbonizzazione, soprattutto con l’eolico e il fotovoltaico.

Per delineare l’evoluzione in prospettiva 2050, Delfanti ha illustrato i bilanci energetici nazionali al 2018, e le prospettive al 2030 e al 2050, con diagrammi molto intuitivi, nei quali ha evidenziato l’apporto sempre più consistente dell’idrogeno, lasciando però un interrogativo sul nucleare, in quanto condizionato da scelte politiche oggi non prevedibili.

Per rispondere a numerose domande dei presenti, il relatore ha toccato altri aspetti di grande importanza, come la necessità di non creare nuove dipendenze tecnologiche da altri continenti a come l’Europa su questo stia valutando forme di protezione industriale e di stimolo all’utilizzo di tecnologie nostrane. A proposito di auto elettriche, ha evidenziato come l’ipotesi di arrivare a 10.000.000 di auto elettriche su un parco circolante di 39.000.000 di mezzi, comporti solo un incremento del 4% di energia elettrica da generare.

Alla conviviale di mercoledì 15 marzo erano inoltre presenti il presidente del Rotary Club Vercelli Adriana Sala Breddo e una delegazione del Rotaract Sant’Andrea. Tra gli ospiti, inoltre, Federico Bassano in rappresentanza del Consorzio Univer e Giorgio Cantino, in rappresentanza del Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e la transizione ecologica dell’Università del Piemonte Orientale. In occasione della serata è stata anche accolta la socia Serena Mormino, trasferita da un Rotary Club milanese.

cs

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