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Cronaca | 21 maggio 2020, 20:44

Il mondo del volley dice addio a Emanuela Campoli, vittima del Covid

Aveva 62 anni ed era stata per 12 anni presidente Fipav

Il mondo del volley dice addio a Emanuela Campoli, vittima del Covid

Lutto nel mondo della pallavolo vercellese: a 62 anni è morta Emanuela Campoli, che per 12 anni è stata alla guida del Comitato Fipav di Vercelli e ha fatto parte del Coni provinciale. Colpita dal Coronavirus, era stata ricoverata a inizio aprile all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli e poi era stata trasferita alle Molinette di Torino, dove è spirata nella scorse ore dopo aver lottato per oltre un mese e mezzo contro il virus.

Moltissimi ricordi che stanno rincorrendosi sui social. Toscana di origine, era nata in provincia di Lucca, Emanuela Campoli era una persona schietta, diretta, ma disponibile e apprezzata nel mondo del volley. Impegnata nella federazione fino al 2016, lascia il marito, Antonio Bertolini, anche lui molto noto nel mondo del volley vercellese, e i tre figli Cristina, Michele e Francesco.

"Una notizia che non avrei mai voluto sentire - scrive l'ex assessore allo Sport, Carlo Nulli Rosso sul suo profilo social - uno dei pilastri della pallavolo vercellese non è più con noi. Emanuela Campoli la moglie di Antonio Bertolini, entrambi dirigenti della Red Volley Vercelli, è stata vittima di questo maledetto virus; la ricordo ancora l’anno passato al trofeo regionale di pallavolo under 16. Era una donna d’una gentilezza disarmante; presentava sempre con grande orgoglio i suoi atleti e per me era un onore dare una mano, premiare e presenziare ai suoi magnifici eventi. Aveva un sorriso contagioso che non dimenticherò mai; che la terra ti sia lieve cara Manuela".

“Una gran bella persona, con la quale abbiamo fatto tanta strada”, ricordano gli amici. E, nel mondo del volley c'è grande dolore per una persona che molti ricordano nei palazzetti delle varie province a seguire tornei e appuntamenti sportivi. Una persone che ha dato molto allo sport, vercellese e non solo. “Pallavolisticamente parlando, non sono nato in Piemonte ma, ogni qualvolta mi ospitavi nel tuo Comitato FIPAV, mi sentivo a casa mia”, è uno dei tanti ricordi che si stanno rincorrendo in queste ore a testimonianza della passione che la donna metteva nella sua attività.

 

redaz

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