Passo dopo passo, il grande cantiere dell'Antico Ospedale restituisce a Vercelli spazi, strutture di pregio e veri e propri gioielli dell'arte che hanno rischiato di scomparire per sempre. Ad esempio l'ex sacrestia di San Pietro Martire, dove, ancora per qualche settimana, due restauratrici sono al lavoro per completare il salvataggio e il consolidamento di affreschi bellissimi e antichi. Che molti vercellesi, probabilmente, non hanno mai visto e dei quali ignoravano completamente l'esistenza.
"Questo locale - spiegano i tecnici comunali che hanno guidato la visita agli ambienti della nuova ludoteca e delle future biblioteche della città, insieme al sindaco Maura Forte e all'assessore ai Lavori pubblici, Michele Cressano - era fortemente compromesso dall'umidità. Il locale era abbandonato, con le finestre murate e nella stanza attigua era crollata la copertura. Ciò che era visibile, inoltre, erano strati di dipinti recenti che occultavano ciò che poi è stato portato alla luce insieme alla Sovrintendenza e che ora viene restaurato".
La sala è sorprendente già dalla struttura architettonica, con la volta caratterizzata da volta, lunette e unghiature affrescate in varie epoche e con soggetti diversi che, da soli, potrebbero catturare lo sguardo dei visitatore per ore. I più antichi, forse, sono tre-quattrocenteschi e ricordano all'occhio profano, le decorazioni delle tombe egizie. Forse anche per questo l'hanno ribattezzata "la sala delle mummie". I più recenti sono soggetti a tema religioso che ci si aspetterebbe in una sacrestia: opere del 1500 e del 1600 che nel giro di qualche settimana ancora verranno restituite all'antico splendore.
Ma al di là delle sorprese rappresentate da chiesa e complesso di San Pietro Martire, il cantiere di recupero dell'Antico Ospedale ha compiuto un ulteriore passo avanti, fondamentale sul versante strutturale. "Si sono conclusi i lavori di pulizia, risanamento e consolidamento delle strutture portanti di tutta l'ala che verrà occupata dalla ludoteca e dalla biblioteca civica e universitaria - spiega l'assessore Michele Cressano - ed è stato creato il collegamento, attraverso ascensore e scale, tra i diversi piani e spazi".
Inoltre è stato completato, arredi esclusi, lo spazio che verrà destinato a ludoteca, nell'area destra del complesso per chi entra dal passaggio pedonale di via Galileo Ferraris. Settecentomila euro di interventi - 600mila dei quali ottenuti da Arcus, società del ministero che finanzia progetti di recupero e valorizzazione culturale, mentre la Fondazione ha destinato i 100mila euro necessari per gli arredi.
Ascensore e scale collegano ora il salone dove un tempo si trovava la scuola di sci e arrampicata del Cai di Vercelli con gli spazi della ex Manica delle Donne e le sale soprastanti in cui un tempo c'erano gli studi medici. Nello spazio ex Cai troverà posto la biblioteca universitaria, alla Manica delle Donne la Civica che avrà una torre libraria esterna, realizzata ex novo in un angolo di cortile dove si trovava il forno del panettiere che fino a non troppi anni fa aveva il negozio su via Galileo Ferraris."Avrà indicativamente cinque piani nei quali saranno conservati i circa 200mila volumi della Civica - spiegano i tecnici -. Abbiamo già avviato la campagna di sondaggi archeologici sull'area in cui verrà realizzata la torre e stiamo concordando l'altezza con la Sovrintendenza".
Cinque anni, indicativamente, il tempo previsto per la realizzazione delle opere murarie, poi si passerà alla fase di arredo e al trasloco.
"Questo progetto farà sì che tutti gli spazi dell'Antico Ospedale vengano occupati - è la conclusione del sindaco Maura Forte - compresi quelli sopra il Salone Dugentesco che consentiranno un collegamento con l'Università".
Passo dopo passo - anche perché ogni intervento, compresa la tinteggiatura dei muri, deve essere realizzato secondo i dettami della Sovrintendenza - uno spazio bellissimo e prestigioso di Vercelli torna a vivere.
































