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Attualità | 14 ottobre 2015, 19:09

Sindacati sulla Sanità vercellese: cosa succede?

CGIL, CISL E UIL INDICONO UN PRESIDIO IN DIFESA DELLA SALUTE PER LA GIORNATA DI SABATO 24 OTTOBRE, A VERCELLI E BORGOSESIA

Sindacati sulla Sanità vercellese: cosa succede?

CGIL, CISL e UIL si uniscono in difesa della salute di tutti i cittadini del territorio, organizzando un doppio presidio per sabato 24 ottobre, a Vercelli in via Veneto dalle ore 17 alle 19, a Borgosesia davanti al Municipio, dalle ore 10 alle 12. «La vertenza che portiamo avanti – sottolinea Mariella Laterra, CGIL – non è affatto nuova: sin dalla presentazione del piano regionale abbiamo denunciato le carenze e i problemi che ne derivavano».

Sarà inoltre presente nelle giornate immediatamente precedenti al presidio, un camper della salute, che illustrerà ai cittadini lo stato della Sanità locale, toccando i paesi più importanti dell’ASL vercellese. I sindacati uniti ribadiscono con forza l’importanza di una sanità pubblica, ad appannaggio di tutti, e si schiera contro la ricetta del risanamento del debito presentata dalla regione, che cambierebbe l’intero modello sanitario, con un forte incremento dell’assistenza dei malati in casa e una drastica riduzione dei posti letto: «Il taglio nelle strutture locali, sia pubbliche che private, non corrisponde ai canoni previsti dalla regione – aggiunge Laterra – di 3,5 posti per ogni 1000 abitanti. A Vercelli ne rimarrebbero solamente 479. La Sanità non dovrebbe essere un supermercato, l’offerta si deve adeguare alle esigenze dei cittadini e non viceversa».

Le tre sigle sindacali ricordano poi i vari reparti a rischio nel vercellese, come Oncologia, Ematologia, Reumatologia, Cure intermedie di Vercelli e Cardiologia di Borgosesia, e chiedono pari dignità rispetto il resto del quadrante. Il motto è “Vercelli ha già dato”, come ricorda anche Pier Giorgio Varini, della UIL: «Basti pensare alla Bertagnetta, a Santhià, a Gattinara, ai posti letto persi al S. Andrea negli anni. Rischiamo veramente di finire senza ospedale e questi tagli sembrano indiscriminati».

I sindacati chiamano all’azione tutti i cittadini, sottolineando tre punti per loro fondamentali: avere i posti letto complessivi che ci spettano, potenziare l’assistenza territoriale e garantire l’assistenza post-ospedaliera. «Ci vuole un impegno serio su di un preciso cronoprogramma. – dichiara infine Francescantonio Guidotti, della CISL – Non si può pensare di riorganizzare la rete ospedaliera senza prima riorganizzare la rete territoriale. La Sanità è un diritto di tutti». 

Matteo Nunner

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