E' morta Sabrina Baraldi: era "nostra amica"

Ho saputo solo da alcuni giorni, dalla comune amica Cinzia Zappi, che Sabrina Baraldi stava male.

Oggi vedo sul profilo facebook di Carla Vittone un aquilone: Sabrina Baraldi non c'è più.

Aveva solo 47 anni, lascia il marito, Piero Pozzati, lascia il vuoto in chi l'ha conosciuta - all'Ipsia, dove lavorava, al canile, dove faceva la volontaria tra i gatti -, perché era una persona buona.

La prima volta che la conobbi lavoravo alla Sesia e la dirigevo, da poco tempo.

Portò una lettera, consegnandola alla segretaria. Era un ricordo di suo padre, appena scomparso.

E' la lettera più bella che ho pubblicato in dieci anni di direzione. Pubblicai un lancio in primo pagina, la intitolai “Era mio padre”.

Con parole semplici che arrivavano al cuore, Sabrina ricordava la vita di un uomo normale. Il suo papà eroe, quando era piccola e giocavano insieme, il papà che prende la vita sul serio, come le assemblee di condominio, il papà generoso, che porta da mangiare ai gatti randagi.

E' la lettera che sento più bella tra le tante, ho scritto: perché dava un senso al giornalimso locale e, aggiungo io, al giornalismo vero. Quello che racconta della vita di tutti i giorni e delle persone normali, non solo di atti delinquenziali, di politica, di spettacoli e di cose cosiddette importanti.

Ho rivisto Sabrina quando è venuta a trovarmi in redazione, con il marito Piero, e l'ho rivista l'anno scorso, al canile di Borgo Vercelli: era tra i suoi gatti, lei, con quel suo sorriso timido, gentile.

Ciao Sabrina, grazie per quella lettera, che mi ha insegnato. Sono contento di averti conosciuta. So che in tanti lo sono. Con orgoglio possiamo dire "era nostra amica".