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Politica | 09 giugno 2025, 09:32

«Allevamento intensivo di galline ovaiole: un danno per animali e ambiente»

Dopo le denuncie delle associazioni anti-speciste, nota del Pd Vercelli Valsesia sull'insediamento di Arborio

«Allevamento intensivo di galline ovaiole: un danno per animali e ambiente»

Riceviamo e pubblichiamo.

L’apertura di un nuovo mega allevamento intensivo di galline ovaiole ad Arborio è una notizia che ci preoccupa fortemente e che si colloca agli antipodi rispetto alle nostre convinzioni.  Sono diversi i motivi per non condividere in alcun modo questo tipo di insediamenti che dovrebbero essere sempre più relegati ad un passato da cui prendere le distanze.

Gli impatti ambientali negativi dell’allevamento intensivo sono noti e confermati da tutte le autorità scientifiche, producono quantità significative e concentrate di inquinanti, sono un rischio biologico in caso di epidemie, consumano acqua, energia, oltre a produrre cattivi odori e altri rischi per l’ambiente circostante.

Come ricorda la parlamentare Eleonora Evi, che ha appena presentato alla Camera dei Deputati un’interrogazione in merito “l’allevamento comporterà inoltre un consumo di suolo irreversibile di 20.450 m2, preleverà dal territorio 23.000 m3 d’acqua e immetterà in atmosfera circa 19 tonnellate di ammoniaca ogni anno, di cui non risulta stimabile l’impatto odorigeno sulle residenze cittadine vicine; si ricorda inoltre che l'allevamento intensivo di galline è una delle principali fonti di emissione di particolato PM2.5 che, secondo dati dell’agenzia europea per l’ambiente, sono state responsabili di più di 50mila morti premature in Italia nel solo 2020”

Inoltre, come è noto, questa tipologia di allevamenti, al netto dell’ottemperanza delle norme, sono incompatibili con quelli che riteniamo debbano essere i criteri di benessere animale e sono un sistema di sfruttamento e continua sofferenza per gli animali che vi sono rinchiusi,  considerati solo come oggetti da cui trarre il massimo profitto.

È facile immaginare quali possano essere le condizioni di vita di quasi 300.000 galline concentrate in un unico allevamento.

Oltre a ciò, la localizzazione ci pare del tutto fuori luogo, nel mezzo della zona risicola della Baraggia, che dovrebbe essere valorizzata e tutelata per la sua eccellenza agricola, non certo accomunata ad un sistema di produzione che ha mostrato tutti i suoi limiti.

Mentre dovremmo concentrarci sulla tutela della biodiversità, un cambio di sistema di produzione alimentare e procedere verso un minor consumo di alimenti di origine animale, anche per l’impatto che hanno sul cambiamento climatico, andiamo esattamente nella direzione opposta. Consapevoli dell'assenza di una normativa  sovraordinata che regoli e limiti lo sviluppo di tali insediamenti, sarà nostra cura verificare il rispetto della normativa in essere e comprendere quale sia stato l’iter autorizzativo che ha portato al via libera di questo impianto.

Il Partito Democratico Valsesia e Vercelli condivide pertanto le preoccupazioni degli abitanti e delle diverse associazioni che si stanno mobilitando e sostiene la necessità di puntare su un modello di sviluppo che sia realmente sostenibile e che tuteli l’ambiente e il benessere animale, elementi fondamentali per garantire la qualità di vita delle cittadine e dei cittadini.

redaz

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