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Spettacoli | 04 maggio 2024, 14:29

Grande concerto con Eric Mingus, in duo con Sergio Sorrentino

Per l’International Jazz Day Unesco 2024 - Un plauso alla Società del Quartetto

Mingus e Sorrentino

Mingus e Sorrentino

È dal 2014 che a Vercelli si festeggia questa data a cominciare dal recital Rota Trio al Bar Cavour organizzato in forma privata, per approdare l’anno dopo – grazie ai positivi riscontri - alla Società del Quartetto che ha ospitato dal Ridotto del Civico al Museo Borgogna via via Enrico Pieranunzi, Gianni Coscia, Gianpaolo Casati, Enrico Intra, Emanuele Sartoris, Carlot-ta e molti altri jazzisti. Ieri, venerdì 3 maggio, per la prima volta per il Jazz Day vercellese ha presentato un enorme artista afroamericano, Eric Mingus, dopo la parentesi del giorno prima al Museo Leone per la conferenza “Jazz: Vercelli, Italia, Europa” dove sono stati proiettati rari filmati di artisti locali ma di fama internazionale come Cinico Angelini, Guido Lamorgese, Giulio Libano, Sergio Rigon, spesso in compagnia di grandi solisti nazionali o stranieri da Joe Venuti a Franco Cerri, da Renato Sellani a Chet Baker; e dulcis in fundo una chicca risalente al 1976 quando il pittore vercellese Fiorenzo Rosso girò il documentario “Jazz Man” dove appaiono gli allora giovanissimi solisti Alberto Bocchino, Virgilio Bertone, Claudio Saveriano.

Ieri sera invece il concerto di Mingus ha tenuto fede al nobile fine dell’iniziativa Unesco come sostiene Herbie Hancock, grandissimo pianista e fondatore dell’International Jazz Day: “Scopo di questa giornata è quello di far crescere nella comunità internazionale la consapevolezza delle qualità del jazz, come mezzo formativo, come forza di pace, di unità, di dialogo e di più stretta cooperazione fra le persone”. Eric Dolphy Mingus nato l'8 luglio 1964 a New York City, figlio di Charles Mingus e di Judith Starkey prende il nome di battesimo da Eric Dolphy, sassofonista, amico e collaboratore del padre Charles Mingus: cresciuto nello stato di New York, da adolescente studia la poesia di Langston Hughes e di Thomas Eliot e debutta come attore in teatro, quindi quale cantante diventando in breve una delle massime personalità del vocalismo jazz-blues mondiale.

Anche nel concerto vercellese, in duo con il chitarrista Sergio Sorrentino, Eric ha sfoderato grinta, potenza, espressività a partire dal classico folk della musica afroamericana (gospel, spiritual, work song) per approdare soprattutto al blues anche moderno, come rilevano le interpretazioni stupende di Hey Joe di Jimi Hendrix e Hoochie Coochie Man di Muddy Waters. Tutto sold out al Borgogna con la presenza, fra il pubblico, di molti illustri esponenti della scena locale soprattutto teatrale (Roberto Sbaratto) e cantautoriale (Carlot-ta), non senza artisti ‘da fuori’ dal bluesman Paolo Bonfanti al sassofonista Cecco Aroni Vigoni: assenti ‘inspiegabilmente’ i jazzisti, di rado avvistati ad iniziative precipue se non alle loro (di solito concerti). Infine un plauso va come sempre alla Società del Quartetto in particolare nelle fiugure di Maria Arsiene Robone (presidentessa), Pier Robbone (direttore) che, assieme alle sorelle Alessandra ed Elisabetta continua imperterrito rio a proporre ottima musica e a fare cultura sul territorio per, con, dentro la città.

Guido Michelone

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