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Provincia | 27 aprile 2024, 14:11

«Non siamo stati nè processati, nè condannati. L'indagine voluta da Marchetti è stata archiviata dalla Procura di Vercelli»

Gli ex sindaci di Cigliano Giovanni Corgnati e Anna Rigazio sulla Scuola dell' infanzia Ortensia Marengo

«Non siamo stati nè processati, nè condannati. L'indagine voluta da Marchetti è stata archiviata dalla Procura di Vercelli»

Riceviamo a pubblichiamo.

 

“Appare doveroso – da parte nostra quali ex Sindaci di Cigliano dal 2004 al 2019 - esprimere alcune precisazioni circa le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Diego Marchetti a seguito della intervenuta archiviazione del procedimento penale a suo tempo iscritto e apertosi nei nostri confronti, nonché in ordine a quanto affermato dall’Assessore Stefania Crittino nel suo intervento trasmesso su Cigliano News del 26 marzo 2024, riportante la sintesi della conferenza stampa sul caso riguardante la Scuola dell’infanzia Ortensia Marengo.

Ha affermato il Sindaco Marchetti: “la Procura ha dimostrato che noi abbiamo ragione“.
Successivamente, l’Assessore Crittino, ha ribadito che “Tutti i reati accertati sono prescritti”. 

Si è poi parlato poi di “C.T.U.  incaricato dalla Procura” che avrebbe confermato tutto ciò che si è a suo tempo sostenuto nell’esposto.

Ebbene, riteniamo necessario appunto fornire alcuni chiarimenti, affinche' i cittadini di Cigliano non siano sviati dall’espressione di concetti inesatti e non conformi al diritto e non veritieri. 

Innanzitutto non si può parlare di “reati accertati”.

Il reato si accerta attraverso un processo penale che, con riferimento alle nostre persone, non vi è stato e nemmeno ha avuto inizio.

Tutto il resto altro non è che pura e semplice impostazione provvisoria di accusa la quale, laddove, come è avvenuto nel nostro caso, si arresti nel suo percorso di indagine e venga archiviata per intervenuta prescrizione delle ipotesi di reato che contempla, non viene affatto accertata, con contestuale riaffermazione del principio costituzionale – che chi ci accusa oggi dovrebbe peraltro ben conoscere – dell’articolo 27 della Costituzione e dall’articolo 6 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, che stabiliscono, in maniera incontrovertibile, l’innocenza della persona sino alla sua condanna definitiva.

Dunque nel nostro caso non è stato accertato alcun reato, non essendovi stato alcun processo nei nostri confronti. L'espressione “reati accertati” dell'assessore Crittino è palesemente errata .

Vi è stata certamente un’indagine, come doverosamente la Procura della Repubblica deve aprire e svolgere nel momento in cui riceve una notizia di reato. 

Nell’ambito di questa indagine è stato nominato un Consulente tecnico da parte del Pubblico Ministero (assai impropriamente definito da parte di chi ci attacca “C.T.U.”, che invece è il perito nominato dal Giudice, dunque da un organo imparziale e non dalla pubblica accusa).

Il Consulente tecnico del P.M. ha quindi posto in essere proprie valutazioni ed espresso una propria opinione tecnica.

Ogni tipo di operazione, esame, valutazione ed espressione di risposta ai quesiti che l’Organo dell’accusa gli ha rivolto in sede di conferimento di incarico sono stati posti in essere, da parte di detto Consulente tecnico, in assenza di contraddittorio con noi, persone sottoposte a indagine, o con un nostro consulente tecnico.

Ciò è consentito dal Codice di procedura penale ma, proprio per l’assenza di partecipazione delle persone indagate, non conduce in alcun modo alla formazione di una prova.

Porta invece una semplice informazione di natura tecnica, nulla di più, in favore del Pubblico Ministero, per consentirgli ogni determinazione di sua competenza.

Nessun reato si è dunque accertato nei nostri confronti.

Nessun processo e nessuna imputazione ci è stata rivolta, perché a tale momento del procedimento penale non si è arrivati.

Un procedimento in cui nemmeno siamo stati interrogati da parte degli inquirenti e al quale abbiamo partecipato in maniera del tutto passiva, proprio a causa del fatto che nemmeno si è giunti al momento dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che consente agli indagati e alla difesa di accedere agli atti e di esercitare le prime attività di difesa, prima dell’eventuale processo. 

Viene da concludere con un auspicio, quello secondo cui il principio costituzionale di innocenza, mai come in questo caso invocabile e incombente, possa e debba valere per tutti incondizionatamente, quale cardine assoluto e valore irrinunciabile del nostro tempo. Senza essere calpestato in maniera tanto evidente quanto grossolana. 

Resta infine da ricordare che l'Amministrazione comunale di Cigliano in questi ultimi cinque anni, anziché affrontare e risolvere le criticita' dell'edificio dell'Ortensia Marengo – come aveva gia' proposto l'ing.Furno da loro incaricato di un esame dello stato della scuola nel dicembre del 2019 - ha continuato a buttare alle ortiche risorse dei cittadini ciglianesi in costose consulenze, interventi provvisori e spese legali. Altro che paladini degli interessi dei bambini, delle famiglie e dei ciglianesi!

comunicato

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