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Attualità | 19 aprile 2024, 17:54

Elena D’Onghia, il piacere di scoprire le cose

A lei si devono scoperte scientifiche, collaborazioni prestigiose a partire della NASA... Fu allieva di Giorgio Simonelli.

Elena D’Oghia

Elena D’Oghia

Elena D’Onghia, vercellese, ma da un anno cittadina americana o, ancor meglio statunitense, dopo gli studi all’Istituto Magistrale Rosa Stampa si dedica in tutto e per tutto all’astrofisica, con seguendo lauree, diplomi, master incarichi universitari in giuro per il mondo fino all’attuale cattedra dell’Università del Wisconsin con sede nella capitale Madison. A lei si devono scoperte scientifiche, collaborazioni prestigiose a partire della NASA, senza mai perdere l’entusiasmo, la passione e la semplicità che la distinguono fin da quando in corso Italia era allieva del Professor Giorgio Simonelli, docente di Italiana e Latino, prima che anch’egli spiccasse il volo con gli studi di semiotica e di cinematografia all’Università Cattolica di Milano.

 

Perché sei astrofisica?

Mi ha sempre affascinato l’infinitamente grande.

 

Come hai conosciuto l'astrofisica per la prima volta ?

Sulle pagine dell'enciclopedia ‘Conoscere’ che mio padre falegname aveva portato a casa da un cliente che se ne voleva liberare.

 

Come definiresti la tua professione?

‘The pleasure of finding things out’(il piacere di scoprire le cose) è il titolo di un libro di Richard Feynman. Riassume il mio lavoro: capire il funzionamento delle cose naturali.

 

Possiamo parlare di te come scienziata? Che valore ha oggi la parola 'scienza'?

La parola "scienza" avrebbe un valore profondo e molteplice nel contesto odierno, riflettendo il suo ruolo centrale nello sviluppo e nel progresso della società umana. In generale, la scienza si riferisce all'insieme sistematico di conoscenze ottenute attraverso l'osservazione e la sperimentazione, organizzate mediante principi teorici. Dalla medicina all'ingegneria, la scienza è alla base di innovazioni che migliorano la qualità della vita, fornisce strumenti e approcci per affrontare e risolvere problemi complessi, da quelli ambientali a quelli sanitari, contribuendo a creare strategie sostenibili per il futuro. Purtroppo negli ultimi anni si sono viste ondate anti-intellettuali e il fenomeno della cancel culture che possono rappresentare sfide significative per la scienza e il discorso scientifico. Questi movimenti, sebbene diversi nelle loro origini e manifestazioni, possono entrambi influenzare negativamente il modo in cui la scienza viene percepita, discussa e finanziata nella società.

 

E si può parlare di scienza italiana? Esiste qualcosa di definibile come scienza italiana o europea rispetto a quella americana?

La domanda se esista una "scienza italiana o europea" distinta da quella "americana" porta a considerare come la scienza, nella sua essenza, sia universale, basata sui principi di osservazione, sperimentazione, e riproducibilità, indipendentemente dalla geografia. Tuttavia, ci sono differenze storiche, culturali, istituzionali e di approccio che possono caratterizzare la scienza in contesti geografici diversi. La scienza moderna ha radici profonde in Europa, con figure storiche come Galileo, Newton, e Pasteur che hanno posto le fondazioni della scienza come la conosciamo oggi. Questo retaggio storico ha influenzato l'approccio europeo alla ricerca, spesso enfatizzando la teoria, la filosofia della scienza, e l'approccio metodologico. L’Italia ha contribuito significativamente al Rinascimento e alla nascita del metodo scientifico, l'Italia ha una ricca storia di eccellenza scientifica.

 

E come può essere vista oggi questa "scienza italiana"?

Può essere vista come parte integrante di questa tradizione europea, con una forte enfasi sull'innovazione e sulla ricerca di base. Gli USA hanno assunto un ruolo di primo piano nella scienza del XX e XXI secolo, grazie in parte ai massicci investimenti governativi in ricerca e sviluppo, soprattutto nel periodo post-seconda guerra mondiale. La scienza americana è spesso associata a un approccio pragmatico, incentrato sul risultato e sull'innovazione tecnologica. Nonostante queste differenze, la scienza moderna è profondamente internazionale e collaborativa. Le reti scientifiche attraversano confini nazionali, e le collaborazioni internazionali sono comuni in pubblicazioni e progetti di ricerca. Gli scienziati spesso lavorano insieme a problemi globali, condividendo dati, metodi e scoperte. 

 

Parlaci in breve della tua ricerca e delle tue scoperte.

La mia ricerca riguarda i moti delle stelle nella nostra galassia. Le stelle si muovono per gravita' e formano delle strutture a forma di spirale. Il fenomeno che regola questi moti non e' ancora completamente capito ed e' un fenomeno molto comune nelle galassie. Negli ultimi anni il mio gruppo ha scoperto l'origine di un flusso di gas nella nostra galassia che circonda la grande Nube di Magellano, che e’ una galassia nana satellite della nostra Via Lattea.La mia ricerca contribuisce alla nostra comprensione di come le stelle si muovono all'interno delle galassie e di come queste ultime evolvono nel tempo. Questi movimenti sono cruciali per decifrare la storia e la struttura della Via Lattea e di altre galassie a spirale.

 

Cosa distingue l'approccio all'università degli americani da noi europei?

L'approccio all'università negli Stati Uniti rispetto all'Europa presenta diverse differenze, che possono essere attribuite a fattori storici, culturali, e sistemici. Queste differenze riguardano aspetti come la struttura dei corsi di studio, il finanziamento, l'accesso all'istruzione superiore, e l'enfasi posta su determinati aspetti dell'esperienza universitaria. Il sistema universitario americano è noto per la sua flessibilità. Gli studenti di primo anno (freshmen) spesso non devono dichiarare immediatamente la loro specializzazione (major). Hanno la possibilità di seguire corsi in una varietà di discipline prima di decidere la loro specializzazione, promuovendo un approccio più olistico all'istruzione. I programmi di laurea tendono anche ad essere più lunghi (di solito 4 anni per il bachelor's degree).

 

Entriamo nel dettaglio, partendo dall’Europa.

Gli studenti europei di solito devono scegliere il loro campo di studio specifico al momento dell'iscrizione. Ciò porta a un approccio più specializzato e concentrato fin dall’inizio. Altre differenze riguardano l’aspetto finanziario. Negli Stati Uniti le tasse universitarie possono essere molto elevate, con notevoli differenze tra istituti pubblici e privati. Gli studenti spesso ricorrono a prestiti studenteschi, che possono portare a un significativo debito al termine degli studi. Tuttavia, esistono anche generose borse di studio e aiuti finanziari. Molte nazioni europee invece offrono istruzione universitaria a costi molto ridotti o addirittura gratuita per i cittadini (e talvolta anche per gli studenti internazionali), sostenuta dai finanziamenti statali. L'esperienza universitaria americana enfatizza molto la vita di campus, con un'ampia gamma di attività extracurriculari, sport, associazioni studentesche e iniziative di vita residenziale. Questo approccio mira a sviluppare non solo le competenze accademiche ma anche quelle sociali e personali. Sebbene ci sia una vita studentesca attiva, in molti paesi europei c'è meno enfasi sulla vita di campus. Gli studenti possono essere più indipendenti e meno coinvolti in attività extracurriculari organizzate dall’università. Altra differenza è l’accesso alle università.

 

Cosa succede invece negli Stati Uniti?

In America l’accesso  può essere altamente selettivo, soprattutto per le istituzioni di punta (Ivy League, etc.), con un processo di ammissione che valuta voti, attività extracurriculari, saggi personali e lettere di raccomandazione. In Europa l'ammissione può essere meno orientata a criteri olistici e più focalizzata sui risultati accademici, in particolare sui punteggi degli esami finali della scuola superiore o su test specifici del corso di studio. In America c'è una forte enfasi sulla preparazione alla carriera, con centri di carriera universitari che offrono servizi di orientamento, stage, e reti di ex studenti (alumni) molto attive. In Europa anche se la preparazione alla carriera sta diventando sempre più importante, in alcuni paesi questo aspetto può essere meno enfatizzato rispetto agli Stati Uniti.

 

La scienza deve relazionarsi ai temi sociali, politici, ambientali, filosofici?

Assolutamente sì. Questo legame e’ fondamentale. La scienza informa le politiche in vari ambiti, dalla salute pubblica alla gestione delle risorse naturali, dall'educazione alla difesa. Le decisioni politiche basate su solide basi scientifiche possono guidare lo sviluppo di leggi e regolamenti più efficaci e giusti. Allo stesso tempo, la politica influisce sulla scienza attraverso il finanziamento della ricerca, le priorità di ricerca e la regolamentazione etica. Il dibattito sul ruolo della scienza nella politica riflette l'importanza di mantenere l'integrità scientifica e la libertà di ricerca.

 

Consiglieresti ai giovani italiani una carriera come la tua?

Consigliare una carriera in astrofisica, o in qualsiasi altro campo scientifico, dipende da diversi fattori, tra cui l'interesse personale, le inclinazioni e la passione per la ricerca. Tra i vantaggi c’è la possibilità di viaggiare molto e di lavorare con team internazionali e scienziati di tutto il mondo.

 

Come vivi i frequenti ritorni a Vercelli rispetto alle esperienze statunitensi?

I miei ritorni a Vercelli sono vissuti come un ritorno alle mie origini, su una scala umana, con un forte senso di comunità e un ritmo di vita che valorizza i momenti di pausa e il piacere della convivialità.

 

Guido Michelone

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