Riceviamo e pubblichiamo.
Da alcune settimane, uno spiegamento di mezzi e operai sta operando sulla tratta ferroviaria Novara Varallo per manutenere la linea, creando disagi e disguidi ai cittadini e ad alcuni enti che non sanno come gestire la viabilità (vedi apertura-chiusura della provinciale tra Grignasco e Borgosesia).
A nostro avviso tali investimenti sono giustificati solamente se propedeutici alla riapertura definitiva della Novara Varallo, cosa di cui personalmente dubitiamo, visto che se ne parla dal 2017 a suon di annunci mai concretizzati, dal vice sindaco di Varallo Eraldo Botta.
Una campagna elettorale permanente su un tema che sarebbe utile e che ci vedrebbe favorevoli se la linea venisse riaperta come ipotizzato ormai sette anni fa, creando una metropolitana leggera che colleghi la Valsesia a Milano per studenti e pendolari.
Tuttavia il nostro timore è che tali investimenti servano solo a garantire il funzionamento del treno storico, un’iniziativa turistica lodevole sicuramente ma che non giustifica un investimento di questa portata.
Milioni di euro per sei passaggi l’anno, risulterebbero un investimento spropositato a fronte delle gravi carenze che questo territorio attualmente ha, a partire dal depauperamento della rete ospedaliera del distretto Valsesiano.
Non vogliamo credere nell’ennesimo spot permanente di una parte politica che si sta avvicinando stancamente alle prossime elezioni regionali.
La Valsesia e i Valsesiani sono stufi di eterne promesse e chiedono ai loro attuali rappresentanti piu’ concretezza e unità di intenti ma soprattutto certezze e tempistiche rispettate.