La marcia delle Pergolettese, che ha due punti in più della Pro Vercelli, nelle ultime sette gare è stata “quasi” una marcia trionfale.
Quattro le vittorie: sul campo del Padova (3 a 0), su quello della Pro Patria (2 a 1), in casa contro il Renate (3 a 0) e, domenica scorsa, di nuovo in trasferta contro il Trento (1 a 0) di Tedino.
Tre i pareggi: con Sangiuliano, Mantova e Pordenone.
Una squadra lanciatissima, dunque: 15 dunque i punti conquistati dopo questo filotto.
Il confronto è da paura.
Nelle stesse partite la Pro Vercelli ha vinto una sola volta (con l'Albinoleffe) e ha collezionato la miseria di 6 punti, 4 dei quali con Gardano in panchina).
E domenica la Pergolettese, che sogna i play off (mancano 3 punti al decimo posto) chiede una grande presenza allo stadio da parte della propria tifoseria.
«Non mi interessa la Pergolettese. Noi siamo pronti e ci siamo allenati bene» dice Massimo Gardano prima della partenza del pullman.
Il momento è delicato. In sala stampa ci sono anche il presidente Paolo Pinciroli e il direttore Alex Casella.
Il volto del tecnico è un po' tirato, tradisce un po' di preoccupazione. E infatti piove sul bagnato.
Oltre a Comi, mancheranno Calvano («Ha rimediato una brutta botta»), Vergara («Stanotte è stato male») e anche Arrighini non è al meglio («Accusa qualche problemino»).
«Ma la squadra è composta di venticinque giocatori e io ho la massima fiducia in chi, domani, scenderà in campo», dice ancora.
E poi. «Il morale non è basso, non siamo abbattuti. Lo ripeto: contro la Juventus non abbiamo disputato una brutta gara. Da quando ci sono io a questa squadra (va riconosciuto il pregio di non essersi mai abbattuta, di aver sempre lottato.»
Troppi errori, però. «Una partita è fatta di mille componenti, se uno sbaglia il passaggio bisogna comunque valutare tutto...».
Infatti: i gol subiti non sono solo colpa dei difensori. Se tutta la squadra, attaccanti compresi, pressa la difesa ha il tempo per piazzarsi meglio.
«E comunque - prosegue Gardano - certo, qualche errore lo abbiamo commesso, ma se le partite fossero senza errori sarebbero di una noia mortale perché terminerebbero tutte 0 a 0. Lo ripeto: la squadra c'è, è viva, e domani chi scenderà in campo farò di tutto per disputare una grande partita».
Tra una frase e l'altra anche queste poche parole: «Certo, un pizzico di fortuna in più non guasterebbe.»