E’ stato l'intervento del ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini il momento centrale della cerimonia di inaugurazione del XXV anno accademico dell'Università del Piemonte Orientale, questa mattina davanti a oltre 750 ospiti al Teatro Civico di Vercelli.
Collegata in streaming dal suo ufficio al ministero, Bernini ha accennato ad alcuni temi cruciali per il mondo accademico italiano. «Gli atenei - ha detto -non sono più monadi, si sono sviluppati rapporti con istituzioni e imprese. È questa la sfida da vincere per dare un futuro all'Università italiana oltre l'orizzonte del Pnrr». Dottorati innovativi come strumento privilegiato per fare crescere la rete delle relazioni delle università con i territori che le ospitano; nuovi modelli di didattica e ricerca che devono rispondere all'esigenza di studenti i cui talenti sono sempre più interconnessi; e flessibilità per rendere più sartoriale la formazione sono gli strumenti sui quali il ministro ha chiesto di puntare per la crescita del sistema universitario. Il ministro ha concluso accennando al tema della semplificazione delle procedure amministrative, «che devono mettere in condizione gli atenei di spendere e spendere in fretta e bene».
Stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali per qualità della ricerca prodotta grazie a tutti i suoi Dipartimenti e ai tre valutati come eccellenti dal MUR (Medica traslazionale, Scienze della salute e Studi umanistici), l'Upo ha avviato dal 2021 le legate alle misure del PNRR bandite dal MUR, ed è parte attiva dell’ecosistema NODES (Nord-ovest digitale e sostenibile) cui aderiscono tutti gli atenei piemontesi oltre a quelli della Valle d’Aosta, dell’Insubria e di Pavia. In particolare, UPO guida lo spoke sulla silver economy, che lavora sullo sviluppo di strategie e tecnologie per la vita, sulla cura e sull’assistenza sanitaria delle persone anziane, e collabora con Insubria su uno spoke per il turismo sostenibile.
Un ateneo giovane, ma tra i più dinamici in Italia, come dimostrano i dati sul numero degli iscritti, cresciuto nell'ultimo del 12,10%, superando quota 16.000. Il rettore, Gian Carlo Avanzi, ha concentrato il suo intervento introduttivo sul tema della sostenibilità «che - ha detto - viene declinato nelle scelte sulla digitalizzazione della didattica e della ricerca», grazie anche al dipartimento di studi sullo Sviluppo sostenibile e la Transizione ecologica, istituito lo scorso anno a Vercelli. E al tema della sostenibilità è stata dedicata la prolusione del professor Franco Cotana dell’Università di Perugia, dal titolo "Università, ricerca e sistema produttivo nella transizione energetico-ambientale per lo sviluppo sostenibile e nuove opportunità di lavoro".
L’alto grado di soddisfazione della componente studentesca – confermato dalla rappresentante degli studenti nel Nucleo di Valutazione, Camilla Sofia Biroli – è frutto di un’offerta formativa che in questi anni è stata in grado di modificarsi stando al passo coi tempi e dando ampio spazio ai temi della transizione ecologica, della chimica verde e dell’intelligenza artificiale.
Tra i piani di sviluppo edilizio più rilevanti ci sono, a Vercelli, gli investimenti concertati con i Comune e già avviati per dare una nuova sede al Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e per la transizione ecologica: al rione Isola, insieme a laboratori, verranno realizzati anche nuovi spazi gestiti dall’Ente regionale per il diritto allo studio, come confermato anche dal presidente dell'Edisu Alessandro Ciro Sciretti, creando un polo a vocazione universitaria a pochi passi dal centro cittadino.
Nel corso della cerimonia, durante la quale ha preso la parola anche la direttrice generale Loredana Segreto, sono stati premiati i 19 migliori laureati dell’anno accademico 2020-'21, tra i quali la vercellese Letizia Giorcelli (Giurisprudenza), quattro campionesse dello sport tra cui Federica Isola, tre professori emeriti e una professoressa onoraria, Raffella Tabacco.