Gentile direttore,
lunedì l’onorevole assessore Emanuele Pozzolo, in post chilometrico su Facebook, ha reso note le sue posizioni politiche sulla sentenza della Corte Costituzionale circa l’obbligo vaccinale e non ha mancato di dare alcune gustose pennellate: “sulle follie di Speranza & Co”, “sugli effetti avversi dei vaccini”, sulle “terapie geniche sperimentali” e “l’Aberrante normativa sul lasciapassare verde”.
Il post, che ha galvanizzato la comunità no-vax riscuotendo in essa molti consensi, è stato “corretto e rivisto” e “alleggerito” nelle ore successive, dopo che la stampa nazionale (Open on line) aveva iniziato a manifestare il suo interesse per lo scritto.
Non ci preme qui polemizzare con Pozzolo: servirebbe solo a dargli spazio sulla stampa per una chilometrica lettera di risposta. Il suo orientamento sul tema è noto e ben sintetizzato nella vignetta pubblicata a luglio dello scorso anno sulla sua pagina Facebook riportata in calce a questo comunicato.
Il problema non è Pozzolo: le cui posizioni in democrazia sono legittime, ma il silenzio attorno a lui. Il silenzio dell’Amministrazione Comunale, il silenzio dei consiglieri regionali, il silenzio della politica e dei partiti che hanno sostenuto i Governi Conte Uno, Conte Due e Draghi.
Per questo silenzio ci sono solo tre spiegazioni possibili. La prima è che “chi tace acconsente” e quindi la posizione di Pozzolo sia ampiamente condivisa. La seconda è che nessuno dia peso a quello che scrive l’onorevole. La terza è che sia preferibile un prudente silenzio, soprattutto in vista delle prossime elezioni e delle probabili ricollocazioni di alcuni.
Un eventuale transito nel partito di Giorgia Meloni - fenomeno in costante crescita, anche a Vercelli - imporrebbe infatti di mantenere dei buoni rapporti con il leader locale di FdI, non importa a quale prezzo in termini di credibilità.
Gian Paolo De Dominici (segretario provinciale Azione), Fabrizio Finocchi (segretario cittadino), Gabriele Molinari (delegato all’Assemblea Nazionale)












