Corpose agevolazioni fiscali e contributive per chi apre un'attività commerciale o produttiva nei piccoli comuni di collina e montagna o sulle isole.
E' quanto prevede la proposta di legge per l’istituzione di una zona franca produttiva nel territorio delle isole minori e dei piccoli comuni montani, firmata nei giorni scorsi da un gruppo di deputati, tra cui l’onorevole vercellese Emanuele Pozzolo.
La zona franca produttiva ha lo scopo di agire in favore dei territori che sono collocati in un luogo territorialmente disagiato, mettendo in atto una serie di interventi che permettono lo sviluppo di una strategia mirata allo sviluppo e all’occupazione, aumentando la competitività e la possibilità di crescita delle attività economiche, grazie alle agevolazioni fiscali che permettono di avviare e sostenere più agevolmente la gestione di un’attività nei primi anni dal suo insediamento.
«La conformazione dei territori montani e delle isole minori caratterizza e connota l’Italia, e non deve essere elemento di discriminazione economica – spiega Emanuele Pozzolo – ad esempio territori dislocati in località di montagna disagevoli da raggiungere prevedono un’economia più difficile da sostenere, è necessario salvaguardare l’identità della nazione anche proteggendo i territori con interventi normativi che permettano di trasformare le criticità in specificità, si tratta di una misura che, se venisse approvata dal Parlamento, interesserebbe in modo rilevante la Valle del Cervo e tutte le valli del Biellese, la Valsesia e la Valsessera».
La proposta di legge prevede l’applicazione delle agevolazioni previste per le zone franche urbane ai Comuni situati al di sopra di 500 metri di altitudine sul livello del mare e con una popolazione residente non superiore a 3.000 abitanti e a quelli situati nelle isole minori. Le agevolazioni, saranno a favore delle piccole e micro imprese produttive e commerciali, ed avranno durata determinata. Sono previste nello specifico l’esenzione dalle imposte sui redditi (totale per i primi cinque periodi di imposta, parziale per i successivi periodi fino al nono); l’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (per i primi cinque periodi di imposta, fino all’imponibile di 300.000 euro per ciascun periodo di imposta) e l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, entro determinati limiti e condizioni (totale per i primi cinque anni di attività, parziale per i successivi periodi fino al nono).