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Attualità | 28 novembre 2022, 19:15

Centro antiviolenza Eos: 76 richieste di aiuto. In aumento le donne straniere

La campagna informativa entra nelle scuole con 4500 sacche che recano indirizzo e numero di telefono al quale rivolgersi per chiedere aiuto.

Centro antiviolenza Eos: 76 richieste di aiuto. In aumento le donne straniere

E' rivolta al mondo della scuola l'annuale campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ideata dal Centro Eos e dal settore Politiche sociali del Comune.

A partire da questa settimana 4500 sacche e altrettanti segnalibri, sui quali sono stampati il numero di telefono e l'indirizzo del Centro Antiviolenza di Vercelli, verranno distribuiti ai bambini della scuola d'infanzia, primaria e secondaria degli istituti comprensivi cittadini. Un modo per far circolare ancora di più i recapiti del centro Eos e di dare ai più giovani gli strumenti per capire che la violenza non è mai la soluzione.

Del resto è proprio il mondo della scuola che, spesso, intercetta per primo i segnali di disagio dei piccoli alunni, dietro ai quali possono nascondersi anche situazioni di violenza o maltrattamenti in famiglia.

«L'Amministrazione si occupa delle donne maltrattate tutto l'anno - spiega l'assessore alle Politiche sociali, Ketty Politi -: le accompagniamo nel percorso di denuncia e oltre, aiutandole con consulenze legali e psicologiche, con percorsi che le portino a rifarsi una vita, con l'ospitalità nelle case protette. Sebbene io resti convinta che dovrebbe essere il maltrattante a essere allontanato, e non la vittima, la casa protetta mette le donne e i loro figli al sicuro, dando il tempo di riorganizzarsi una vita». 

Da inizio anno sono 76 le donne che si sono rivolte al Centro Eos: 65 di loro, 29 senza figli e 36 con, sono state prese in carico, le altre indirizzate ai centri di competenza. Tra loro si registra un aumento significativo di donne straniere che, superando le barriere linguistiche e culturali, iniziano a denunciare abusi e maltrattamenti, dimostrando di aver acquisito fiducia nelle istituzioni e nel sistema di protezione italiano.

Un cammino che, molte volte, si innesca proprio grazie alle presenza dei bambini e, per questo, sulle sacche e sui segnalibri che entreranno nelle scuole è stato scritto l'indirizzo di via Fratelli Garrone e il numero di telefono, 334-3113955, del Centro Eos.

«Lo scopo del progetto è diffondere la cultura della non violenza - spiega Alessandra Pitaro, dirigente del Settore Politiche Sociali -. La scuola è un luogo di formazione dove vengono trasmessi i valori ed è è da qui che parte il cambiamento culturale».

Per questo, oltre ai gadget, sono previsti anche interventi sul tema, come spiega Paola Arlone, educatrice responsabile del centro Eos. «La scuola è un luogo di trasmissione di saperi, ma anche di accoglienza - dice Liliana Lobascio referente dell'Ufficio Scolastico Provinciale -. Per noi è importante collaborare con il territorio e fare squadra su un tema così importante».

A testimoniare il coinvolgimento dei comprensivi anche la parole dei dirigenti degli Istituti Comprensivi Lanino, Annarosa Rongoni, e Ferraris, Rodolfo Rizzo.

Intanto mercoledì, alla presenza di tutte le più importanti istituzioni del territorio, si procederà alla sottoscrizione di un protocollo che stabilisce percorsi a tutela dei soggetti deboli o maggiormente esposti alla violenza: bambini, donne, anziani, disabili. «E' uno dei primi protocolli operativi che verrà attivati - conclude Politi - frutto di un lavoro lungo, ma frutto anche della collaborazione esistente tra tutte le componenti che si occupano di questo fenomeno».

redaz

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