Ancora dati allarmanti quelli raccolti oggi in Commissione Sanità del Consiglio regionale piemontese, all’interno dei lavori di indagine conoscitiva per comprendere i disagi psicologici e psichici che ha causato la pandemia nella popolazione.
“L’Osservatorio Nazionale Suicidi – ha sottolineato al termine dell’audizione il presidente leghista della Commissione Alessandro Stecco, medico e docente universitario – ci ha descritto un Paese che ogni anno registra 5 mila morti da comportamento suicidario, nella verticalizzazione dei dati sul Piemonte i suicidi sono lo 0,82 ogni diecimila abitanti. Numeri che in pandemia tendono ad un peggioramento che questa indagine, che ho fortemente voluto, ha la velleità di intercettare, indagare e arginare”.
“Gli atti con cui un individuo si procura volontariamente e consapevolmente la morte – ha proseguito il neuro-radiologo Alessandro Stecco – risultano essere in Piemonte la prima causa di morte non naturale e, sempre i suicidi sono il 21 per cento di tutte le morti violente. Ancora più pesante il numero di adolescenti che si tolgono la vita, tanto da arrivare alla seconda causa di mortalità per i minori di 18 anni.
Con queste evidenze occorre lavorare a risposte che si basino sulla diagnosi e la cura delle depressioni, potenziando le leve della partecipazione e solidarietà sociale: la prevenzione parte da famiglia e scuola, in rete e in piena sinergia con le ASL. Il disagio si può arginare solo se intercettato, ciò che viene taciuto, nascosto magari nel dolore di un nucleo familiare che ne toglie voce diviene oggi un rischio assai maggiore rispetto a quello, difficile da individuare, anche prima della pandemia”.














