E' stato un simbolo della lotta al tumore. Un leone fino all'ultimo: pochi mesi fa era stato anche nell'aula di Coverciano, per parlare della sua malattia in una lezione commovente e toccante. Giorgio Rotolo non ce l'ha fatta: è morto nel tardo pomeriggio di oggi, vinto da un tumore. Aveva 54 anni. Nel mondo del calcio vercellese era ricordato soprattutto per la trionfale esperienza come capitano del Trino, che, tra il 1999 e iul 2001, aveva condotto alla doppia promozione: dalla Promozione alla serie D.
Lui, contro la malattia, aveva lottato con tutte le sue forze. Una frase non banale, ma corrispondente al vero: basti pensare allo scorso anno quando, nonostante le cure, la fatica e il dolore, era stato il condottiero dello Stresa, portato in serie D al termine di una cavalcata trionfale, sintesi ed emblema di un connubio perfetto tra lui e i suoi giocatori. Lo piange tutto il mondo del calcio dilettantistico, cui Rotolo ha dato tanto, da giocatore e allenatore.
Giocatore simbolo e capitano del Trino, che ha anche allenato. In panchina tante esperienze: a Trino, Borgomanero, Rg Ticino, Baveno e poi l'ultima avventura a Stresa.
Dopo l'aggravarsi della malattia, era stato ricoverato all'hospice a Galliate. Sabato a Novara, nella chiesa della Madonna Pellegrina, si terranno le esequie: a officiare il rito funebre don Stefano Bedello, neo vicario generale della diocesi di Vercelli e carissimo amico di Rotolo al quale è stato molto vicino.