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Cronaca | 01 luglio 2022, 22:00

Nuova assoluzione per la sindaca di Olcenengo

Era accusata di diffamazione: la sentenza del Tribunale stabilisce che «il fatto non sussiste»

Nuova assoluzione per la sindaca di Olcenengo

Assolta "perché il fatto non sussiste". Non era diffamatoria la lettera che Anna Maria Ranghino, sindaca di Olcenengo, aveva inviato nel 2018 ad alcune testate giornalistiche in relazione a un avviso di garanzia, ricevuto nelle settimane precedenti, a seguito della denuncia depositata da una ex dipendente comunale, con la quale Ranghino si è più volte ritrovata in Tribunale.

Nei giorni scorsi, il Tribunale di Bergamo ha assolto dall'accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa sia Ranghino, rappresentata dall'avvocato Massimo Mussato, che Gigi Nodaro, all'epoca direttore del bisettimanale che aveva pubblicato la lettera, e che era imputato per omesso controllo. Nei confronti di Ranghino, l'accusa aveva chiesto una sentenza di condanna, mentre nei confronti del giornalista, rappresentato dall'avvocato Roberto Rossi, era stata chiesta l'assoluzione. Il giudice ha mandato assolti entrambi.

«Dopo l’assoluzione definitiva e con formula piena pronunciata lo scorso gennaio dal Tribunale di Vercelli nel processo principale, il sindaco Ranghino esce ora assolta, con uguale formula, dal reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, perché il fatto non sussiste - commenta l'avvocato Mussato -. È stata pienamente confermata la nostra linea difensiva. Il sindaco si è sempre proclamato innocente rispetto ad accuse a proprio carico che riteneva essere del tutto infondate e ingiuste e così ha fatto anche con le dichiarazioni espresse nel comunicato stampa che era oggetto del processo odierno. Esiste la libertà di espressione del pensiero, esiste il diritto di critica, esiste il diritto di difesa. Il sindaco di Olcenengo altro non ha fatto che esercitare i propri diritti, nel rispetto pieno della legge. Ora il Tribunale accerta la sua innocenza con la più ampia e chiara formula assolutoria. Gli attacchi che il sindaco ha subito in questi anni hanno evidentemente avuto il corretto e dovuto epilogo di giustizia».

Soddisfazione per l'epilogo della vicenda anche da parte dell'avvocato Rossi: «Abbiamo accolto l'assoluzione con soddisfazione - commenta il legale -. E' il riconoscimento della correttezza professionale che ha contraddistinto il lavoro del mio cliente sia come giornalista che come direttore della testata da lui diretta all'epoca dei fatti».

redaz

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