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Attualità | 29 giugno 2022, 16:34

“Cancellati dall'Albo solo perché ebrei": gli avvocati di Vercelli rendono omaggio ai colleghi vittime delle leggi razziali - FOTO

Franca Sacerdote, 84enne nipote di Vittorio Cingoli, ricorda la figura dello zio: «Colto e generoso, mi fece amare la musica e il diritto»

“Cancellati dall'Albo solo perché ebrei": gli avvocati di Vercelli rendono omaggio ai colleghi vittime delle leggi razziali - FOTO

«Conobbi mio zio, Vittorio Cingoli, nel 1948 quando, dopo tante peripezie, la mia famiglia aveva fatto ritorno a Torino e poi a Vercelli. Io avevo 10 anni e l'incontro con lui segnò profondamente la mia vita. Era una persona coltissima, mi avvicinò alla musica, mi fece appassionare al diritto, tanto che decisi che avrei studiato legge, cosa che in effetti feci, laureandomi in Giurisprudenza». Franca Sacerdote, 84 anni, partecipa con commozione alla cerimonia di scoprimento della targa in ricordo degli avvocati ebrei, vercellesi e casalesi, radiati dalla professione dopo l'emanazione delle leggi razziali.

Il giorno scelto per la cerimonia, il 29 giugno, arriva a 83 anni esatti dall'emanazione del Regio Decreto del 1939 che sancì l'espulsione degli ebrei dalla libera professione. Il reintegro, per lo meno nella parte d'Italia liberata, si sarebbe avuto solo nel 1944. «Facciamo memoria di coloro che sono stati vergognosamente cacciati - dice il presidente dell'Ordine, Danilo Cerrato - ri-accogliendoli simbolicamente in quella che è la loro casa».

Cingoli, unico vercellese dell'elenco, riuscì a riparare in Svizzera durante il secondo conflitto mondiale, così come la famiglia del fratello Aldo e quella della sorella Alberta Cingoli Sacerdote, evitando così la deportazione. Nel secondo dopoguerra divenne una figura di spicco nel panorama vercellese: «E' stato uno dei più importanti civilisti della città - ricorda il sindaco Andrea Corsaro -, punto di riferimento per i colleghi e i magistrati. Ed è stato un benefattore per Vercelli alla quale, insieme alla moglie Viva, ha donato la sua casa di via Ariosto da destinare all'assistenza e alla formazione dei ragazzi disabili che, all'epoca, frequentavano scuole separate. Villa Cingoli è tuttora, per la nostra città, il centro di riferimento per le politiche dedicate alla famiglia, i corsi di formazione, i gruppi di auto-mutuo-aiuto e le attività a favore di infanzia e adolescenza».  

La targa, affissa nella storica sala dell'Ordine, ricorda «Vittorio Cingoli, Franco Levi, Renato Morello, Eugenio Ortona, Silvio Ortona, Camillo Ottolenghi, Giuseppe Ottolenghi. La barbarie delle leggi razziali li escluse dell'Avvocatura e li cancellò dall'Albo solo perché ebrei».

A seguire la cerimonia numerosi colleghi, i rappresentanti del Tribunale, delle istituzioni cittadine e della Comunità Ebraica. «Le leggi razziali - ricorda Giulio Disegni, vice presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e consigliere dell’Age, Associazione italiana Giuristi e Avvocati Ebrei - colpirono prima i bambini e gli studenti, più deboli e indifesi, vietando loro di frequentare le scuole pubbliche; poi i dipendenti statali, infine i lavoratori e i liberi professionisti. Questa targa vuole rendere omaggio ai colleghi ma anche essere di monito contro il male dell'indifferenza, soprattutto di fronte a certi preoccupanti segnali che arrivano in questo periodo storico».

Proprio per questo, la presidente del Tribunale, Michela Tamagnone, ha assicurato che copia della targa verrà affissa quanto prima sul muro all'ingresso dell'aula De Donato, la più grande e importante del Palazzo di Giustizia, in modo che tutti i cittadini possano vederla e fare memoria di fatti che non devono più ripetersi. «Ho da poco scoperto - dice la presidente - un ramo ebreo della mia famiglia e di avere un parente morto a Dachau: questa cerimonia per me è ancora più toccante».

Infine, dalla presidente della Comunità Ebraica, Rossella Bottini Treves, l'annuncio che anche Vercelli avrà presto le prime "pietre d'inciampo" da porre sotto le case, ancora esistenti, di sette dei deportati dei lager. Un progetto al quale la Comunità sta lavorando da tempo e che potrà concretizzarsi a breve.

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