La Strada del Riso Vercellese di Qualità approda in Svezia insieme a Principato di Lucedio, Riso Ecorì, Terre Alte di Villarboit. L’evento si è svolto mercoledì 15 giugno presso l’Ankarsmedjan Social, location dedicata ad eventi food e scuola di cucina di Göteborg.
Prima dello show cooking con lo chef stellato Ulf Wagner, Massimo Biloni, presidente Strada del Riso Vercellese di Qualità, ha presentato agli ospiti il ruolo della Strada sul territorio, raccontando le particolarità dei suoi risi di eccellenza. Valentina Masotti, professionista del digital marketing nel settore risicolo e sommelier del riso, ha presentato i produttori e le peculiarità dei risi coltivati da ciascuna azienda, introducendo i relativi rappresentanti. Paolo Salvadori di Wiesenhoff, Principato di Lucedio, dopo aver raccontato le origini dell’Abbazia di Santa Maria di Lucedio, culla del riso italiano, ha descritto le particolarità del territorio delle Grange e il suo sviluppo in seguito all’insediamento dei monaci cistercensi nel 1123. La sua azienda oggi coltiva riso in uno dei territori più vocati alla risicoltura d’Italia e lo commercializza in tutto il mondo. Tra le sue eccellenze ci sono il riso Carnaroli, Arborio, Baldo, risi pigmentati a cottura rapida e risotti pronti. Alice Viazzo, in rappresentanza dei soci di Riso Ecorì, ha parlato dell’importanza della filiera nel settore risicolo. Composta da 11 soci, Riso Ecorì segue la produzione del Carnaroli Classico dal campo alla tavola, garantendo l’autenticità della cultivar e la produzione eco-compatibile a chilometro zero. Ecorì produce e commercializza Carnaroli, Arborio, Baldo, Roma, S.Andrea, Apollo, Rosso, Nero, Ribe integrale e risotti pronti. Giacomo Buffa, Terre Alte di Villarboit, ha presentato l’azienda agricola di famiglia, condotta con la sorella Caterina. Il suo Sant'Andrea viene coltivato nel cuore della Baraggia piemontese ed è apprezzato dagli chef per la preparazione di risotti al dente ma naturalmente cremosi. L’azienda produce e commercializza in tutto il mondo Carnaroli, Sant'Andrea, Ebano e Fortunato.
Ulf Wagner, primo chef svedese a guadagnarsi la Stella Michelin e nominato miglior sommelier di Svezia, ha preparato un “doppio” risotto alla parmigiana, mettendo a confronto il riso Sant'Andrea TerreAlte Villarboit con il Carnaroli Principato di Lucedio, per evidenziare le differenze legate alle varietà e ai territori di coltivazione, proprio come avviene nei vini provenienti da diversi terroirs. Sempre il Sant'Andrea è stato protagonista di una preparazione fusion italo-svedese del risotto, con gamberetti, asparagi e Våsterbotten, un formaggio di eccellenza prodotto solo nel Nord della Svezia. Il Carnaroli Classico di Ecorì ha reso omaggio al celebre risotto alla milanese con lo zafferano con l’aggiunta di pomodoro e zest di limone. Un primo passo verso la scoperta del mercato svedese, ma soprattutto verso la promozione del risotto e del riso italiano nel Nord Europa.