Una Festa della Repubblica celebrata nuovamente in forma ufficiale, in piazza Zumaglini, alla presenza dei cittadini e dei giovani, delle istituzioni, delle associazioni d'arma e del mondo del volontariato. Dopo gli anni della pandemia e il clima di incertezza legato al conflitto ucraino, la celebrazione ha saldato la memoria del passato – con la consegna delle medaglie ai parenti dei militari internati nei lager - e lo sguardo al futuro, rappresentato dai neo diciottenni e dagli studenti ospiti della mattina: i ragazzi dell'Orchestra del liceo Lagrangia che hanno offerto la colonna sonora alla manifestazione, e i bambini del comprensivo Ferrari che hanno cantato l'Inno.
Molti riferimenti all'instabilità internazionale e alla guerra in Ucraina nei discorsi ufficiali – a partire dal messaggio inviato dal Presidente Mattarella ai Prefetti - ma anche un'attenzione particolare al ruolo degli amministratori locali e delle istituzioni nella gestione delle opportunità offerte dal Pnrr e l'auspicio che la giornata che ricorda la nascita dell'Italia repubblicana sia un giorno di orgoglio e unità per tutta la popolazione.
A insistere su questi aspetti sono stati in particolare il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, e il presidente della Provincia, Eraldo Botta. «Viviamo un periodo difficile e complesso come quello del dopoguerra – ha detto Botta – e anche oggi siamo chiamati a costruire il futuro». Rivolgendosi ai giovani, il sindaco del capoluogo ha invece auspicato «che ci sia un loro coinvolgimento sempre maggiore nella gestione dei beni comuni, che ci siano spazi per portare la loro concretezza e il loro entusiasmo nella pubblica amministrazione, ma anche che imparino ad amare la loro terra».
A una rappresentanza di questi giovani, neo diciottenni iscritti a diverse scuole del vercellese, sono poi state donate le copie della Costituzione italiana.
Un pensiero di ringraziamento è andato poi alle forze dell'ordine, ai militari, al mondo del volontariato sempre in prima linea (anche nella mattina, Protezione civile e Cri hanno soccorso un paio di persone che hanno accusato malesseri per il caldo, ndr.): «La festa del 2 Giugno dev'essere per tutti una giornata di unità e orgoglio nazionale – ha concluso Corsaro -: ci ricorda la scelta democratica fatta dagli italiani al termine del conflitto mondiale e l'impegno di chi scrisse la nostra Costituzione mettendo insieme sensibilità, valori, idee politiche diverse».
Il prefetto Lucio Parente ha voluto invece sottolineare l'insegnamento lasciato dai tre militari internati nei lager alla memoria dei quali è stata consegnata la medaglia d'onore, e l'esempio di impegno professionale, culturale, sociale offerto dai neo Cavalieri della Repubblica.
Le medaglie alla memoria degli ex internati militari nei lager nazisti sono state tributate alla memoria di Arturo Mascarana di Gattinara - ritirato dalla nipote Doriana Cervellin - Giuseppe Gatti di Rovasenda - ritirato dal nipote Andrea Faraone e Cesare Marinoni, di Serravalle Sesia - consegnata al figlio Luigino Marinoni.
I neo cavalieri sono invece Luigi Tarricone di Vercelli, Antonello Monti di Bianzè, Daniela Denicola di Borgosesia, Aristide Torri di Varallo: i primi due sono conosciuti professionisti con incarichi in organi civili e religiosi; Denicola è la presidente della Cri di Borgosesia che ha gestito l'emergenza covid; Torri è un protagonista di primo piano del mondo culturale valsesiano.