La storia di una nobildonna e la Storia della sua epoca: il Regno di Borbone, l'impero Austrungarico, la Vandea.
Ma soprattutto, il libro di Carolina Bianco di San Secondo, I segreti della duchessa di Berry (Il canneto editore, 180 pagine, 13 euro), è la storia di «una donna trasgressiva e affascinante, capace di scelte pericolose» ha detto l'assessore alla cultura del Comune di Vercelli, Gianna Baucero, presentando il libro e la sua autrice sabato 14 maggio al Piccolo Studio.
«Un libro, bellissimo, ed è raro che io lo dica, che mi ha coinvolta, perché la duchessa di Berry mi è entrata nel cuore» ha soggiunto l'assessore.
«Da bambina, in famiglia sentivo spesso parlare di questa mia antenata. Mio padre aveva in mente di scriverne la storia, e la iniziò, ma poi un ictus gli impedì di continuare. L'ho quindi ripresa io, ma alla parte storica, scritta in corsivo, ho aggiunto la parte romanzata, la fiction» ha quindi spiegato Carolina Bianco di San Secondo, che vive a Torino ma che sta portando in giro per l'Italia questo suo primo libro. Che suscita interesse: quasi 150 persone alla prima presentazione, copie del libro a ruba.
Un interesse quanto mai giustificato. Nella vita di Maria Carolina di Borbone (1798-1870), duchessa di Berry, s'intrecciano i suoi amori, anche quelli proibiti, con le vicende storiche a cui la Duchessa partecipò, in prima persona, quando tentò, per esempio, una rivolta in Vandea (finanziata da Carlo Alberto) per rivendicare il diritto al trono di suo figlio, Enrico V, che sarà re per una sola settimana.
La Storia, insomma, con la esse maiuscola, ma soprattutto gli amori di questa donna dai connotati moderni, trasgressivi.
Ebbe due mariti, il primo, nonostante fosse più vecchio di lei di vent'anni, la tradiva, ma tra loro c'era comunque una forte intesa. «Si vestivano come borghesi e andavano in giro per i mercatini, tra la gente comune» ha raccontato l'autrice.
Prima del secondo matrimonio, la duchessa di Berry vive un amore proibito con un avvocato, da cui ebbe un figlio; un amore proibito, appunto, perché l'uomo non era un nobile.
Una biografia romanzata, insomma, di una donna che – per dirla alla Pessoa - “ha vissuto tutta la vita”.
Senza rimpianti.
Un libro interessante e un'autrice brillante nel raccontare: solo silenzio e attenzione di tutti i presenti mentre raccontava la vita intensa e misteriosa di questa sua antenata.