Si torna a parlare della realizzazione del nuovo ospedale Sant'Andrea. La commissione Sanità della Regione, presieduta dal leghista Alessandro Stecco, ha dato nella mattina di lunedì 6 dicembre il via libera alla programmazione elaborata dalla giunta per la realizzazione di sei nuovi presidi ospedalieri grazie ai fondi messi a disposizione dai piani triennali di investimento dell’Inail. Si tratta di un primo atto che permetterà alla giunta regionale di procedere con i successivi passaggi tecnico-finanziari dopo il voto definitivo del Consiglio regionale.
L'investimento previsto è di 155 milioni di euro e la soluzione al momento ipotizzata è di realizzare il nuovo Sant'Andrea nel terreno dell'Asl che si trova a ridosso dell'attuale ospedale.
«Complessivamente – spiegato al termine della seduta il presidente Stecco – si tratta di sei interventi per un importo complessivo di un miliardo e 285 milioni di euro. Nel dettaglio, è stata individuata la necessità di realizzare nuovi presidi ospedalieri-Dea di primo livello in sostituzione del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia nell’Asl Città di Torino per un importo 185 milioni di euro; dell’ospedale di Ivrea nell’Asl To4, per un importo 140 milioni di euro; del Sant’Andrea di Vercelli, che potrebbe essere costruito sul terreno retrostante l’immobile esistente e già di proprietà dell’Asl Vc, e degli ospedali di Savigliano, Saluzzo e Fossano nell’Asl Cn1 per un importo 195 milioni di euro. A questi si aggiungono altri due presidi ospedalieri-Dea di secondo livello, in sostituzione dell’ospedale Santi Antonio e Biagio ad Alessandria, con un investimento di 300 milioni di euro, e degli ospedali Santa Croce e Carle di Cuneo per 310 milioni di euro)».
A questo pacchetto di interventi si sommano gli ospedali già inseriti nella programmazione Inail per l’Asl To5 e l’Asl Vco.
«Per la nostra Sanità - conclude Stecco - si tratta indubbiamente di una grande opportunità, che tende al più generale obiettivo di una modernizzazione della rete territoriale tanto sul fronte della qualità delle strutture quanto su quello del rapporto con il paziente e del miglioramento delle prestazioni erogate. Una finalità condivisa dall’Inail, benché restino da risolvere alcuni nodi tecnici. La progettazione, ad esempio, incide per circa l’8% dell’importo complessivo, soldi che sono inclusi nel finanziamento ma andrebbero anticipati dalla Regione: per questo motivo sono in corso interlocuzioni con l’Istituto per trovare una formula che permetta di anticipare questa somma. La Regione, dal canto suo, si impegna a riconoscere un canone annuale pari al 2,5% dell’intero investimento, a copertura di un contratto di locazione rinnovabile della durata di vent’anni».














