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Attualità | 20 novembre 2021, 07:20

L'Upo festeggia i suoi 13 infermieri neo laureati. «Pronti a entrare nel mondo del lavoro»

Hanno studiato e fatto il tirocnio ospedaliero durante il periodo più duro della pandemia. Per la prima volta cerimonia in presenza a Vercelli

L'Upo festeggia i suoi 13 infermieri neo laureati. «Pronti a entrare nel mondo del lavoro»

Sono i 13 neo-infermieri proclamati dottori venerdì, all'Università del Piemonte Orientale: sono i primi che hanno vissuto la cerimonia in presenza e quelli che più hanno subito le restrizioni collegate al virus. Modalità di studio stravolte, stage ospedalieri che li hanno portati a diretto contatto con una realtà completamente trasformata dal virus.

«Oggi è un giorno importante - ha detto loro il professor Gianluca Aimaretti conferendo il titolo che li abilita alla professione -: festeggiate con le vostre famiglie e gli amici. Da domani preparate i documenti per iscrivervi al vostro ordine e quanto occorre per partecipare ai concorsi ed entrare nel mondo del lavoro. E non smettete mai di studiare: questa pandemia ci ha insegnato che per garantire la salute medici, infermieri e istituzioni devono lavorare uniti, guardando nella medesima direzione».

Le 13 lauree conferite venerdì rappresentano anche un traguardo per l'Upo, come ha ricordato il rettore Giancarlo Avanzi: «Ci siamo impegnati per caratterizzare in senso universitario il percorso formativo dell'infermiere - ha detto salutando i giovani -. Abbiamo investito risorse, docenti, abbiamo creato corsi, specializzazioni e master».

Concetti ribaditi dal sindaco, Andrea Corsaro che ha ricordato come ateneo e città di Vercelli investano sull'Università e che ai giovani ha augurato un futuro di soddisfazioni, mentre il direttore sanitario dell'Asl Filvia Milano, intervenuta con il direttore amministrativo Gabriele Giarola, ha illustrato i nuovi percorsi di integrazione tra sanità e territorio che vedono le professioni infermieristiche occupare una posizione strategica.

Ragazze e ragazzi del corso, duranti i tirocini negli ospedali di Vercelli e Borgosesia, hanno già sperimentato l'importanza del ruolo che andranno a ricoprire: «La più belle delle arti belle», ha ricordato loro il presidente dell'Ordine, Giulio Zella citando Florence Nightingale, la creatrice dell'assistenza infermieristica moderna.

«Nelle vostre mani c'è la vita delle persone, avete un compito importante e faremo di tutto per farvi entrare in servizio il prima possibile - ha aggiunto Zella - Per affrontare questa pandemia abbiamo farmaci, terapie intensive, ricerca. Ma per far funzionare tutto questo servono uomini e donne: servite voi».

redaz

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