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Santhiatese | 18 gennaio 2021, 13:45

Si è dimessa Michela Rosetta: San Germano verrà commissariato

La sindaca è agli arresti domiciliari da venerdì così come l'ex assessore Carando: nell'inchiesta sono coinvolte complessivamente 12 persone

Si è dimessa Michela Rosetta: San Germano verrà commissariato

Si è dimessa Michela Rosetta. La sindaca di San Germano, agli arresti domiciliari da venerdì, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di primo cittadino, ribadendo però - tramite il legale che la assiste - che il suo operato è sempre stato volto alla tutela degli interessi del Comune.

Rappresentata dal legale Roberto Capra, del foro di Torino, Rosetta è attesa mercoledì in Procura a Vercelli per l'interrogatorio davanti al sostituto procuratore Davide Pretti che ha condotto l'indagine.

Subito dopo la notifica degli arresti a Rosetta - misura che coinvolge anche l'ex assessore Giorgio Carando -, delle altre misure cautelari e degli avvisi di garanzia alle persone coinvolte, la sindaca era stata sospesa dall'incarico per un anno e mezzo e le era subentrata la vice Antonella Biancheri.

La decisione della sindaca di lasciare il mandato, ora, comporterà lo scioglimento del Consiglio comunale, la nomina di un commissario prefettizio e le elezioni anticipate, dal momento che Rosetta era in carica da poco più di due anni. 

«Dopo molto tempo passato a prodigarsi per il bene pubblico è giunto il momento, per il rispetto che deve ai suoi familiari, di concentrarsi nella difesa all’interno del processo che gli inquirenti vercellesi ritengono di voler portare avanti - si legge nella nota del legale con il quale vengono comunicate le dimissioni - Il suo impegno nei prossimi anni sarà quello di provare alla magistratura e alla popolazione di San Germano Vercellese che le accuse mossele da persone a lei da tempo avverse sono infondate, ingiuste e gratuitamente infamanti, finalizzate a distruggere la sua esperienza politica e amministrativa e dalle quali si difenderà con forza, consapevole di essersi sempre comportata con onestà e correttezza».

Innescate dalla vicenda giudiziaria, le dimissioni di Rosetta sono tuttavia l'ultimo capitolo di un'attività amministrativa che nell'ultimo anno si era caratterizzato per molte turbolenze. La scorsa estate un rimpasto quasi totale aveva interessato la piccola giunta sangermanese: prima la decisione del vice-sindaco Maurizio Bosco (pure lui coinvolto nell'indagine e destinatario di una misura cautela di obbligo di firma) di lasciare l'incarico in giunta, poi la decisione di Carando di rimettere le deleghe assessorili, mantenendo la sola delega al bilancio. Due episodi che avevano molto fatto parlare a livello politico, ma che i diretti interessati avevano attribuito a motivazioni personali legate agli impegni di lavoro.

A inizio settembre la decisione di assegnare il ruolo di vice sindaco alla consigliera Biancheri e il contemporaneo ingresso in Consiglio comunale di un nuovo componente in sostituzione del dimissionario Sergio Pizzale, che aveva dato le dimissioni nel corso dell'estate senza spiegare le motivazioni della sua scelta.

redaz

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