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Attualità | 04 novembre 2020, 09:30

La Rodari che celebra, ricorda, festeggia Gianni Rodari

Celebrazioni che si sono svolte in tutta Italia per il centenario della nascita dello scrittore, avvenuta a Omegna il 23 ottobre 1920

La Rodari che celebra, ricorda, festeggia Gianni Rodari

Correva l’anno 1987. Mancavano pochi giorni a Natale, quando giunse a Vercelli l’Onorevole Oscar Luigi Scalfaro: era stato Ministro della Pubblica Istruzione negli anni Settanta e Ministro degli Interni fino al luglio 1987 e arrivò nella nostra città per presiedere alla cerimonia di intitolazione delle Scuole di via Borsi, edificate nel decennio precedente, a Gianni Rodari. La scelta era nata da una proposta del direttore didattico Giovanni Dabbene, grande estimatore dello scrittore. Rodari era morto a Roma otto anni prima. La fama delle sue opere era cresciuta nel corso degli anni Ottanta fino a diventare uno strumento didattico imprescindibile nelle scuole elementari di tutta Italia.

Intere generazioni hanno studiato a memoria le sue filastrocche e hanno imparato a scrivere i loro primi testi giocando con le sue favole e utilizzando la propria fantasia, perché se è vero che Rodari è stato principalmente un giornalista e uno scrittore, tutta la sua produzione ha tratto ispirazione dalla sua breve esperienza come maestro di scuola elementare alla fine degli anni Trenta. Questa in breve la storia dell’intitolazione di una delle scuole che oggi fanno parte dell’Istituto comprensivo “Ferraris”. Da allora la fama di tale primaria è cresciuta negli anni facendo sì che il numero degli alunni frequentanti aumentasse fino a raggiungere gli attuali 320, con la necessità di aggiungere 5 classi alle 10 dei primi anni dopo l’inaugurazione del plesso.

Anche i piccoli studenti dalla primaria Rodari, in questi giorni, hanno partecipato alle celebrazioni che si sono svolte in tutta Italia per il centenario della nascita dello scrittore, avvenuta a Omegna il 23 ottobre 1920. Per settimane i bambini hanno seguito i percorsi didattici proposti degli insegnanti, alla scoperta di favole e filastrocche che ancora oggi riescono a entusiasmare i più piccoli così come facevano negli anni Sessanta, quando furono pubblicate per la prima volta da Einaudi. I lavori dei bambini sono culminati in una festa e nella produzione di un video. Questi tempi duri, di diffusione del virus e di difficoltà per tutti, non sono riusciti a frenare il loro entusiasmo e, seppur con mascherine e distanziamento, nel pieno rispetto di tutte le norme anticovid, i piccoli alunni sono riusciti a realizzare la loro festa insieme al dirigente scolastico Rodolfo Rizzo: hanno realizzato disegni, decorato i locali della scuola, recitato filastrocche e assistito a spettacoli online dedicati allo scrittore, grazie alle lavagne interattive multimediali presenti in ogni aula della scuola; e soprattutto hanno riso, perché, come ci ha insegnato proprio Rodari, è solo tramite l’esperienza gioiosa che avviene l’apprendimento più efficace.

                                                                                        

Anna Ricciardiello

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