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Arte e Cultura | 09 luglio 2020, 13:40

Franco Ricciardiello, turista non per caso

Negli ultimi tre anni ha pubblicato per Odoya quattro volumi riferiti ad altrettante splendide metropoli: Torino, Venezia, Berlino, Parigi. I testi si intitolano ‘Storie di’

Franco Ricciardiello

Franco Ricciardiello

Il Covid-19 o Coronavirus sta massacrando il turismo in tutto il mondo, in particolare in Italia dove si trova il 50% del patrimonio artistico internazionale. Al di là dei limiti dei viaggi internazionale, ci sono via via la paura di nuovi contagi, la mancanza di aperture totali per luoghi come i musei, la difficoltà per le famiglie di disporre dei mezzi per lunghe o medie vacanze a frenare il gusto della scoperta, dell’avventura o di un semplice relax ai mari, ai monti o in città d’arte. E proprio quest’ultime, che patiscono di una crisi senza precedenti, diventa l’inedito soggetto per nuovi libri di un noto autore vercellese che da sempre si dedica al romanzo noir e science-fiction: Franco Ricciardiello.

Negli ultimi tre anni, infatti, lo scrittore pubblica per l’editrice bolognese Odoya ben quattro volumi riferiti ad altrettante splendide metropoli: Torino, Venezia, Berlino, Parigi. I testi si intitolano semplicemente ‘Storie di’ e hanno il pregio di evitare gli stereotipi delle solite guide turistiche, per diventare racconti di un tessuto urbano, fatto non solo di vie e quartieri, palazzi e monumenti, ma anche soprattutto di cultura, in particolare letteratura, cinema e musica.

Sono quest’ultimi infatti i tre ingredienti con i quali Ricciardiello riesce a leggere in particolare Torino, città bellissima, ma ancor poco turistizzata rispetto ad altre: l’antico quadrilatero, la monumentalità barocco e umbertina, come pure i significativi inserimenti moderni parlano ancor oggi dell’ex capitale sabauda, ancor oggi al centro di molti trend innovativi. Al dinamismo torinese si contrappone l’attuale staticità di Venezia che, nel periodo dei Dogi, tra Bizantino e Rinascimento, come repubblica marinara, è al centro del mondo, fino a diventare un unicum, grazie alla propria edificazione tra canali e isolotti, con splendide architetture perfettamente integrate che, prima della pandemia, attirano il turismo di massa, ma, prima ancora, frotte di intellettuali e artisti, molto ben documentati da Ricciardiello.

All’estero, in Germania Berlino è tornata a essere la capitale forse anche dell’Europa, come accade prima dell’avvento di Hitler, quando il centro storico (poi distrutto dai bombardamenti tra il 1944 e il 1945) pullula di movimenti d’avanguardia. Divisa in due - la parte più bella, fra l’altro ad est, come parte della DDR, ovvero sotto il regime comunista - per quasi trent’anni da un muro (abbattuto solo nel 1989) a sancire due blocchi politici,la metropoli oggi è simbolo di avveniristico modernismo e cordiale multi etnicità.

Tanto l’assetto urbanistico berlinese è in continuo progress, quanto invece Parigi è ‘sempre Parigi’ come dice un vecchio proverbio: ma l’immutabilità della Ville Lumière è solo apparente, perché la capitale di Francia (e forse del mondo in quanto a cultura) dai tempi della rivoluzione giacobina non si ferma mai; e come è bello e tradizionale ormai visitare le vestigia dal Medio Evo a oggi (compresa una sorprendente modernità), così è opportuno conoscere l’enorme apporto letterario, cinematografico, musicale, fornito nell’ultimo secolo.

Alle fine i libri di Ricciardiello - turista non per caso - consentono di viaggiare con la mente e di far tesoro delle sue preziose indicazioni, perché Torino, Venezia, Berlino, Parigi (e si spera tante altre città da lui descritte) si possono conoscere bene, anche leggendosi un romanzo, vedendo un film, sentendo una canzone che le riguarda.

Guido Michelone

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