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Politica | 09 aprile 2020, 09:00

Ma il bando per l'assunzione di Bagnasco non l'ha voluto Cirio?

Cosa che hanno fatto anche altre Regioni sia per medici che per infermieri - E ora, poer timore di attacchi mediatici, qualcuno potrebbe non accettare

Bagnasco con il direttore Serpieri (foto archivio)

Bagnasco con il direttore Serpieri (foto archivio)

Ho letto, devo dire con leggero disgusto, delle "esternazioni" espresse da alcuni rappresentanti, nonché amministratori leghisti di Vercelli e provincia riguardo uno dei medici che ha risposto al bando regionale; nello specifico la "vittima" di turno è il Dott. Gabriele Bagnasco.

Esternazioni che snaturano completamente il senso di un bando emesso in un periodo di emergenza nazionale. Periodo che vede tutto il Paese stretto intorno ai medici e agli operatori sanitari tutti, compresi quelli che hanno risposto ad appelli e bandi per fronteggiare un nemico che dovrebbe essere comune. Questi "esternatori", probabilmente in eterna propaganda, forse non sanno, o fingono di non sapere (in entrambi i casi lo ritengo inaccettabile per chi amministra), che il suddetto bando, al quale ha risposto il Dott. Bagnasco e fortunatamente non solo lui, è stato emesso dalla Regione, governata da Alberto Cirio. Cosa che hanno fatto anche altre Regioni, ognuna con modalità e compensi diversi, sia per medici che per infermieri.

E meno male, aggiungo, vista la disastrosa carenza di personale che in anni di miope gestione ci siamo ritrovati. Cercare di spiegare perché la Sanità Pubblica si è trovata così spolpata richiederebbe ben altri spazi, che non voglio occupare. In quanto al compenso, del quale così premurosamente si stanno preoccupando, vorrei ricordare che è stabilito nel bando emesso dalla regione Piemonte, come dalle altre. Compenso dovuto, aggiungo, e del quale non credo il dottor Bagnasco, né altri, sia tenuto a dar conto a Tiramani & C. Come non dovrà dar conto di come utilizzerà il ricavato della denuncia o querela per diffamazione che spero vivamente voglia presentare. Mi auguro che il Presidente Cirio vorrà prendere le dovute distanze da personaggi che, con azioni del genere, rischiano soltanto di mettere in forse il futuro della salute pubblica, compresa la loro, probabilmente.

Non sia mai, infatti, che altri medici rinuncino a offrirsi, visti gli attacchi mediatici che rischiano. E, in questo triste periodo, abbiamo veramente più bisogno di medici che di aizzatori. Presidente Cirio, ecco il problema: mentre siamo su una barca, tutti, affrontando l'ignoto, il suo stesso equipaggio si preoccupa di tagliarci le vele. 

Mina Polesinani

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