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Politica | 04 maggio 2019, 09:11

Alberto Cirio: "Un Piemonte più veloce, con i territori protagonisti" - FOTO

TAPPA VERCELLESE PER IL CANDIDATO DEL CENTRO DESTRA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE

Alberto Cirio, candidato presidente della Regione

Alberto Cirio, candidato presidente della Regione

Ha attaccato il "Torino-centrismo" come forma di azione politica che marginalizza i territori, e ha ricordato l'amico e collega europarlamentare Gianluca Buonanno "il politico che più ha amato Vercellese e Valsesia", ha detto. Giornata di incontri e di campagna elettorale per Alberto Cirio, candidato del centro destra alla presidenza della Regione che, venerdì, è stato a Vercelli, Santhià e Trino per una serie di colloqui con il mondo imprenditoriale, professionale, agricolo, dell'università e della medicina e per incontrare, insieme ai candidati consiglieri, sostenitori e simpatizzanti.

"Vercelli, la Regione e per buona parte di questi ultimi cinque anni anche lo Stato hanno avuto un governo di centro sinistra - ha detto -. Ma quello che ho raccolto sul territorio è il senso di lontananza e di insoddisfazione per essersi visti sottrarre, un pezzo dopo l'altro, importanti tasselli di crescita e sviluppo. Sono stati persi la sede dell'Arpa, quella l’Atc, sono stati tolti i Frecciabianca. Non ci sono stati investimenti per le infrastrutture, non c'è stata un programmazione per far crescere il Vercellese: la filiera tra governo, Regione e Comune ha impoverito Vercelli invece di farla crescere".

Un modo di far politica che Cirio si propone di invertire: strade, turismo, industria, agricoltura e poli logistici di qualità sono il futuro disegnato per la provincia del riso. "Il Piemonte sponde il 30% dei fondi europei. Una tendenza da invertire perché è da lì che possiamo attingere le risorse per far crescere tutti i nostri territori in modo armonico". Scontati il sì alla Tav e alle nuove infrastrutture: per il Piemonte che deve cambiare passo, Cirio ha rivendicato anche una maggior autonomia nella gestione del fondi statati. "L'Emilia Romagna - ha detto - come pure Lombardia e Veneto, hanno chiesto di gestire in proprio la viabilità, prendendosi in carico soldi e strade di Anas. Noi, invece, siamo fermi ai tavoli tecnico - giuridici. Praticamente un modo per restare bloccati. Il Piemonte deve recuperare questi ritardi: sono i piemontesi a chiederlo".  

Sulla sua stessa linea i candidati, in particolare Angelo Dago (Lega), ex assessore provinciale, che ha ribadito l'importanza di portare a casa finanziamenti da investire sul territorio. 

Tutti gli uomini e le donne in corsa nel collegio hanno poi avuto modo di presentarsi: Angelo Dago e Michela Rosetta (Lega),Maria Cristina Patrosso e Carlo Riva Vercellotti (Forza Italia), Roberto Gualino ed Elena Reggiani (Fratelli d'Italia), Marco Ferraris e Antonio Di Bella (Udc). Con loro, per "Sì Tav" anche Giovanni Negra e Roberto Sella.

Nel listino del presidente i vercellesi sono due Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco: nei loro interventi un'attenzione particolare per le tematiche sanitarie e per il ruolo di investimenti e infrastrutture. "In questi anni è stato umiliante trattare con la Regione - ha detto Riva Vercellotti -. Per noi non sono stati fatti investimenti di nessun genere, nemmeno l’allargamento della Vercelli-Novara, opera di prima necessità, è stato inserito nella programmazione regionale".

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