Lo Spresal ha aperto un'inchiesta sul grave incidente di lunedì nel quale un operaio della Alma, la società che gestisce la logistica nel magazzino Brendolan, ha causato la frattura scomposta di entrambe gambe.
Abadhullah Gaye, senegalese di 47 anni da tempo residente a Vercelli, è già stato sottoposto a intervento chirurgico all'ospedale Sant’Andrea dove è ricoverato, ma per lui si preannuncia una lunghissima e difficoltosa riabilitazione. Potrebbero volerci anche due anni per tornare a camminare.
Dopo il grave infortunio, ieri 28 settembre 2016, la Filcams Cgil ha indetto uno sciopero di due ore, con presidio davanti ai cancelli per manifestare la preoccupazione e il disappunto rispetto alla carenza delle garanzie di sicurezza all'interno della stessa struttura logistica.
"La giornata lavorativa di lunedì 26 settembre si era preannunciata critica fin dal primo mattino - spiegano i sindacalisti - con la caduta dall'alto delle scaffalature di due bancali di materiale: crollo avvenuto nella notte che, fortunatamente, non aveva coinvolto alcun addetto. All'inizio della mattinata lavorativa c'è stato il grave incidente occorso a un dipendente e la giornata si è conclusa con il ribaltamento di un muletto avvenuto durante l'orario di lavoro, fortunosamente senza riportare conseguenze".
I lavoratori di questo sito raccontano troppi incidenti occorsi in situazioni lavorative completamente prive di sicurezza. Il grave incidente subito lunedì scorso dal dipendente della Maxidì-Brendoland, originato da una manovra impropria di una movimentazione di carico da parte di un camionista addetto alle consegne, non è casuale. "Il fattore che accomuna tutte le situazioni di pericolo è determinato dalla schizofrenica organizzativa derivante dall'assecondare la consegna delle merci in tutti i punti vendita della grande distribuzione - proseguono i sindacati - Una carenza organizzativa cui consegue un accatastamento di merci, un affollamento di personale e mezzi di spostamento non idonei".
Insomma, l'infortunio è sempre dietro l'angolo: più di una volta si sono scongiurate situazioni che avrebbero potuto avere gravi conseguenze.
"Da tempo abbiamo chiesto alle società che si sono avvicendate nella gestione dell'appalto di modificare l'organizzazione del lavoro, così come abbiamo chiesto che si facessero anche promotrici della modifica delle logiche gestionali del magazzino che non può assecondare le dinamiche di una logistica concorrenziale, impetuosa e a volte improvvisa" dice Valter Bossoni, segretario generale della FILCAMS CGIL Vercelli Valsesia.
Il fermo con sciopero delle attività del magazzino è il minimo di un'azione sindacale a tutela della sicurezza dei lavoratori che operano nella struttura: "Appaltatore e committente devono capire che questa situazione di grave insolvenza degli adempimenti in materia di sicurezza non è più tollerabile e va modificata", conclude il sindacalista.













