Il Comune di Vercelli non si costituirà parte civile nel processo per le firme false legate alla presentazione delle liste per le elezioni provinciali del 2011.
Lo ha deciso, all'unanimità, la giunta, "in quanto - si legge nella deliberta - non si riscontrano situazioni potenzialmente dannose per il Comune di Vercelli, trattandosi di elezioni riferite ad altro e distinto Ente. I fatti in imputazione riguardano elezioni provinciali e, nemmeno in via indiretta, quanto eventualmente commesso da parte degli imputati potrebbe arrecare o aver arrecato danno al Comune".
Alla discussione del punto, e alla successiva votazione, non ha partecipato il sindaco Maura Forte coinvolta nel processo.
A tirare in ballo il Comune (come pure la Provincia, per altro) era stato, nel corso della prima udienza del processo che vede come imputati 14 tra politici e amministratori locali presenti e passati accusati di falso ideologico, il segretario della Lega Nord di Vercelli, Gian Piero Borzoni, presentando una costituzione di parte civile in sostituzione di Comune e Provincia che, a suo dire, si sarebbero dimostrate "inerti" nel tutelare i propri interessi. Borzoni, in particolare, aveva chiesto di potersi costituire parte civile contro il sindaco di Vercelli Maura Forte.
Il giudice Maria Teresa Guaschino, però, aveva accolto l'eccezione sollevata dalle difese, relativa la fatto che la Procura non avesse notificato in via ufficiale ai due enti la notizia della conclusione delle indagini, dando così modo di decidere se costituirsi o meno e aveva disposto la trasmissione degli atti.
La decisione del Comune di non costituirsi parte civile al processo metterà comunque fuori gioco la richiesta Borzoni, dal momento che viene meno il presupposto dell'"inerzia dell'ente".













