Aggredisce la sua ex, minacciandola di morte. Semina il panico tra gli avventori di un bar e, una volta portato in questura, dà di matto cercando di aggredire prima i poliziotti che lo avevano in custodia, poi prendendosela con il personale medico e paramedico chiamato in via San Cristoforo per medicare l'uomo dalle ferite che si era procurato al bar.
E' stata una vera fatica, per le forze dell'ordine, riportare alla ragione D.M. classe 1986, tunisino residente a Vercelli, già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona e per reati sportivi.
Verso l'1.30 del 28 maggio due volanti e una pattuglia della Mobile sono state intervenute in bar del centro perché un uomo, esagitato e violento, stava creando seri problemi: in particolare era molto aggressivo verso la co-titolare del bar, con cui aveva avuto una relazione sentimentale due anni prima. Giunti vicino al bar i poliziotti notavano alcune persone che, dall’interno, scappavano spaventate.
Una volta dentro, si notava, la co-titolare del bar in preda a una crisi di panico mentre cercava riparo dietro il bancone, rannicchiata a terra, e un individuo sporco di sangue, che inveiva sia contro la donna, minacciandola di morte ed insultandola. L’uomo in più occasioni ha cercato di raggiungere la ragazza con l’intento di aggredirla, e solo l’intervento dei poliziotti ha permesso alla giovane di mettersi in salvo.
L’operazione di contenimento del tunisino - avente una corporatura decisamente robusta e muscolosa - è risultata quanto mai difficile in quanto l'uomo era in evidente stato di ebbrezza e presumibilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una volta ammanettato i poliziotti lo sistemavano nell’autovettura diservizio, dove, nonostante le manette, il trentenne cercava più volte di darsi alla fuga. Anche all’interno dell’auto l’uomo manteneva un atteggiamento parecchio aggressivo, sferrando violenti calci contro il finestrino della portiera posteriore sinistra, e cercando di auto lesionarsi il capo, al solo scopo di non essere condotto in Questura dove il tunisino, benché ammanettato, iniziava una guerriglia contro i poliziotti e l’arredo degli uffici.
Non si calmava neppure all’arrivo dei sanitari della guardia medica, chiamati per prestare le cure del caso. Per molto tempo l'uomo non ha permesso a nessuno di avvicinarsi, offendendo e minacciando anche i sanitari. Solo verso le 3 di notte, con l’intervento di un’ambulanza medicalizzata, lo straniero è stato calmato e accompagnato in ospedale, sotto scorta, e quindi suturato per la ferita alla mano destra procuratasi con i cocci dei bicchieri rotti al bar.
Terminate le cure, l'uomo è stato arrestato per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. L'arresto è stato convalidato sabato per direttissima: al termine del processo, il trentenne è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.













