Siamo donne e uomini senza potere, increduli e sconvolti di fronte all’immensità del male che sta distruggendo Gaza e la sua popolazione, spaventati dall’accettazione della crescente violenza e giustificazione delle guerre nel mondo.
Sappiamo che la tecnologia militare, usata per affermare il controllo di pochi su molti, riguarda l’intero pianeta e temiamo che questo folle ed estremo volere dell’Uomo e della sua tecnica di affermare il proprio potere ci porterà a conseguenze drammatiche e imprevedibili per la nostra stessa esistenza. “Difendere Gaza significa difendere i principi della convivenza civile e i diritti umani universali”
il 2 novembre le Local March for Gaza si sono infine incontrate a Roma, fulcro dei cammini storici e cuore della politica italiana, portando con sé le oltre 10.000 firme autografe raccolte lungo più di 30 itinerari e insieme hanno percorso l’ultimo tratto della Local March for Gaza romana, sulla Via di San Francesco, organizzata da Movimento Tellurico.
Sono così confluite in un’unica realtà le firme raccolte in questi mesi lungo Il cammino dei Briganti in Abruzzo, La via romea di Nonantola (MO), Il Cammino di Oropa (BI) da cui poi è scaturita la BIKE4GAZA, Il tratto di Local march4GAZA tra Albenga e Cervo in Liguria, il Cammino di Sant’Augusta da Belluno a Vittorio Veneto e poi ancora in Val Maira, sulla collina torinese da Moncalieri alla Venaria Reale fino al centro Torino e altre ancora, con una delegazione che ha preso parte, a Perugia, alla Marcia verso Assisi il 12 ottobre 2025, dedicata alla Pace e alla fraternità.
Camminare è un atto politico: riportare la Palestina nei paesi che abbiamo attraversato, nelle piazze e nelle coscienze, per chiedere che la Pace non resti una parola vuota ma un impegno concreto di giustizia, dicono gli organizzatori.
Le Local March for Gaza non sono cortei di protesta, ma processioni laiche, una staffetta di intenzioni che ha unito comunità, istituzioni, associazioni e che ha attraversato territori e paesi. Ogni passo, ogni firma, ogni incontro ha ribadito una verità semplice: la “gente comune” non è indifferente, si sente impotente. Desidera la pace, la considera un diritto, per sé come per la gente comune a Gaza che ha perso tutto, compreso il futuro.
La Local March for Gaza nasce come risposta civile e nonviolenta all’orrore della guerra. È un’iniziativa indipendente e apartitica che sceglie il linguaggio del cammino per chiedere il cessate il fuoco immediato, l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza e la sospensione delle forniture di armi.
La petizione che anche molti vercellesi hanno firmato, è arrivata a Roma e chiede che l’Italia:
Il 3 novemre alle ore 11:00 la delegazione delle Local March for Gaza davanti al Parlamento a Roma ha incontrato Filiberto Zaratti, deputato di AVS, membro del coordinamento parlamentari per la Palestina, segretario di Presidenza e Membro della 1a commissione Affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni. In attesa di sapere se il gruppo sarà ricevuto dal presidente Mattarella. L’obiettivo è consegnare le firme al Presidente della Repubblica, in quanto garante della Costituzione e, quindi, anche dell’articolo 11 citato nella stessa petizione, secondo il quale l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.














