Dopo dieci anni l'amministrazione comunale di centro destra riporta il glifosato tra le sostanze da utilizzare per il contenimento di erbacce e infestanti.
Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega votano compatti a sostegno dell'atto di indirizzo proposto dall'assessore Antonio Prencipe, dando il via libera all'utilizzo del controverso prodotto chimico. Si astiene Annalisa Oppezzo - seconda consigliera della ex lista Olmo a passare in maggioranza dopo Valter Ganzaroli mentre votano contro i consiglieri di Pd, Lista Bagnasco, Azione e lista Corsaro. «Reintrodurre il glifosato è una scelta scriteriata ed è un danno alla città»: dice il capogruppo dem Alberto Fragapane.
Ad assistere alla seduta ci sono una quarantina di cittadini che riempiono l'area, solitamente vuota, dedicata al pubblico: al momento del voto sollevano foglietti di carta con la scrittra a "No" e rumoreggiano contro una decisione che secondo l'assessore all'Ambiente, Antonio Prencipe, rappresenta l'unica via per garantire decoro urbano alla città: «Tanti cittadini ci hanno chiesto di tornare al glifosato» dice, aprendo la discussione. Secondo la maggioranza «i metodi alternativi di contenimento degli infestanti si sono rivelati insufficienti per efficacia, onerosi e insoddisfacenti per i cittadini. Mentre il glifosato ha vantaggi: la sostenibilità economica, l'efficacia e il ridotto impatto ambientale».
Una tema sul quale si discute per quasi tre ore: «Se c'è il dubbio che un prodotto sia nocivo, non dev'essere usato», dice Cecilia Nonne della lista civica Bagnasco mentre Fabrizio Finocchi (“Azione") rileva l'«illogicità di una scelta che, se viene applicata secondo quanto contenuto nel piano allegato dalla giunta, non produrrà alcun effetto: la Pianura Padana non è una passeggiata di salute, evitiamo di introdurre un'altra sostanza che vada a peggiorare ulteriormente la qualità dell'ambite».
Di un piano «impreciso, privo di indicazioni operative, che non prende in considerazione i tempi di rientro, soprattutto in relazione agli animali, ed è confuso in relazione alle limitazioni geografiche» parla il consigliere Gabriele Bagnasco, sottolineando come, nel piano presentato dalla giunta, non si trovi riscontro alla presunta economicità legata all'utilizzo del prodotto. Voto contrario anche dall'exi sindaco, Andrea Corsaro: «Gli ultimi studi sul glifosato sono negativi - dice - Sul piatto della bilancia ci sono due beni giuridici: la salute da una parte; il decoro dall'altra. Con mille difficoltà la scelta di dire no al glifosato si è mantenuta fino adesso: facciamo attenzione a non sbagliare».
Secondo Fratelli d'Italia, invece, «La città risulta ingestibile soltanto con l’applicazione del taglio meccanico e la situazione di degrado che si protrae da anni ne è la dimostrazione. Strade e vie cittadine, soprattutto in periferia, sono fuori controllo causando non solo un danno estetico a Vercelli, ma la proliferazione incontrollata di infestanti sta contribuendo al dissesto dei marciapiedi, al peggioramento della qualità dell’aria a causa della diffusione di essenze allergeniche» mentre per Giancarlo Locarni (Lega) «Il glifosato non deve essere né demonizzato né considerato una panacea. In un sistema integrato di gestione delle infestanti, può essere un alleato prezioso se usato con criterio, nel rispetto delle normative vigenti e in combinazione con metodi alternativi».
Cade nel vuoto, infine, l'appello rivolto da Campisi, Pd, al sindaco Roberto Scheda: «Ci ripensi e non si faccia ricordare come colui che, in un anno, ha alzato l'addizionale Irpef e ha riportato a Vercelli il glifosato». Inetervendo per difendersi dalle accuse di essere stato contro il glifosato quando era in minoranza e pro chimica adesso che è sindaco, Scheda ha ribattuto «Gli agronomi ci hanno detto dove e come usare il prodotto».