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Politica | 24 febbraio 2024, 11:11

Naso: «Quanta fretta nel mettere a tacere la "fastidiosa incombenza" del nostro ordine del giorno»

La consigliera comunale replica all'intervento di Emanuele Pozzolo: «In cinque anni è la prima volta che il Consiglio inizia puntuale»

Naso: «Quanta fretta nel mettere a tacere la "fastidiosa incombenza" del nostro ordine del giorno»

Riceviamo e pubblichiamo.

Mi permetto, a seguito delle parole di Pozzolo su “quelli del PD”, come ci chiama lui, di fare chiarezza: uno dei consiglieri del Pd assenti al momento della discussione ero io. Ero assente in quel momento, non certamente perché non volevo discutere l’ordine del giorno che avevo firmato e, per rispondere alle “eleganti” parole di Pozzolo, non sono né schizofrenica né mi vergogno di alcunché. Tanto meno mi sento ridicola. Le parole hanno un peso: “schizofrenici, ridicoli” sono aggettivi da non elargire con tutta questa generosità. Ma forse diamo un peso molto diverso alle parole e di conseguenza anche alle azioni. 

Stavo salendo le scale del palazzo del comune, quando il capogruppo Fragapane è spuntato dall’aula dicendo che era stata impedita la discussione del nostro ordine del giorno. In cinque anni di amministrazione Corsaro, praticamente mai si è iniziato all’ora precisa, ma questa volta si aveva fretta per mettere a tacere sul nascere quell’incresciosa incombenza, e così non sono arrivata in tempo. Non dovrebbe essere necessario ribadirlo, ma tant’è.

Proprio perché sono fermamente convinta di ciò che c’era scritto nel documento censurato, lo ribadisco pubblicamente: riteniamo che l’amministrazione debba prendere le distanze dal comportamento di Pozzolo, così come pensiamo che la cultura pro-gun da lui tanto propugnata sia assolutamente lontana dal nostro modo di pensare, convinzione resa ancor più necessaria in un momento in cui le armi stanno distruggendo popoli interi.

Rivestire certe cariche per me è una responsabilità, un servizio alla cittadinanza, prima che un onore di cui fregiarsi: se si può usare il proprio ruolo per chiedere l’immunità parlamentare, allora ci sarà da convenire che non è così fuori logica trattare questi eventi in un consiglio comunale. Delle due l’una. Altrimenti poi si rischia di doversi autoaccusare di incoerenza, invece di puntare il dito sulla presunta “schizofrenia” altrui. Ricordo per altro che la schizofrenia è una malattia, non la userei come insulto: il nostro ruolo pubblico è anche educativo, non serve solo a difenderci quando ci sentiamo attaccati.

L’arroganza non porta niente di buono mai, così come la troppa sicurezza. Mi sarebbe piaciuto, a tal proposito, leggere tra le tante parole di Pozzolo, che scomoda sempre scrittori e filosofi, due parole pubbliche di dispiacere per la situazione e di solidarietà a chi è stato ferito quella notte. 

Da tutto ciò io prendo le distanze ribadendo a gran voce il fatto di aver firmato quell’ordine del giorno, e rimarco il profondo dispiacere e disappunto che non ci sia stata data nemmeno la possibilità di discuterlo.

Manuela Naso, consigliera comunale del Pd

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