Riceviamo e pubblichiamo.
Il dibattito pubblico nel Vercellese si desta dal suo torpore, consegnando al territorio e alla sua comunità preoccupazioni e timori.
L’Assemblea Generale della CGIL Vercelli Valsesia, riunitasi il 26 gennaio u.s., oltre all’azione sindacale commisurata alle dinamiche del mondo del lavoro, ha affrontato due problematiche cogenti territoriali, ma le cui ricadute andranno ben oltre i confini provinciali: il nucleare e la gestione dell’acqua pubblica.
Il nucleare è divenuto un tema scottante quando il 13 dicembre 2023 il MASE ha pubblicato sul proprio sito l’elenco dei siti presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per l’edificazione del deposito nazionale, contemplando peròla possibilità per gli Enti locali di tutto il territorio italiano, di candidarsi per ospitare l’opera, entro i successivi 30 giorni. Unico ente locale auto-candidatosi, in completa assenza dei requisiti di idoneità, è stato il Comune di Trino. Decisione scaturita da una assurda procedura che rende di fatto inutile l’elaborazione tecnica decennale finalizzata a trovare una localizzazione idonea e sicura.
Stante la situazione venutasi a creare, per cui un singolo Comune può in spregio a un interesse collettivo avocare a sé il potere di decidere, è lecito chiedersi quali siano diventate le priorità per il Governo del Paese. Che sia necessario costruire il deposito nazionale in tempi stretti è un dato di fatto, ma che il modello decisionale assunto sia pari alla peggiore delle deroghe, non può essere condiviso.
Un territorio che non ha i requisiti di idoneità, come indicato dalla stessa Sogin, non può ospitare una struttura come il Deposito Nazionale, perché rappresenterebbe un rischio elevato sia per il presente che per il futuro.
La questione è ancor più allarmante in riferimento all'impianto Eurex di Saluggia in cui sono custoditi centinaia di metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi, non trasportabili data la loro pericolosità. Il Cemex, pensato per il loro trattamento è ancora irrealizzato, lasciando aperto un grosso pericolo di inquinamento per l’intera Pianura padana. E’ pertanto inconcepibile come rimangano insoluti vecchi problemi e contemporaneamente se ne voglia crearne ulteriori.
Altro tema, denso di incertezze, affrontato dall’Assemblea Generale della CGIL provinciale, è gestione del servizio idrico all’interno dell’Ambito di Territorio.
Qui, oltre a una potenziale configurazione gestionale che potrebbe portare a una riduzione degli organici degli enti gestori impegnati nel servizio, i timori sono di una futura privatizzazione dell’acqua pubblica.
La gestione dell’acqua fu oggetto di una consultazione referendaria nel 2011, nella quale la volontà popolare indicò chiaramente che tale bene doveva rimanere a gestione pubblica e che non poteva essere oggetto di profitto privato, o peggio ancora di speculazione.
Purtroppo il mancato raggiungimento del quorum in occasione della Conferenza d’ambito riunitasi lo scorso 22 gennaio, ha di reso impossibile un’intesa rendendo di fatto possibile che nei territori compresi all’interno dell’Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale n° 2 (EGATO2) Biellese, Vercellese, Casalese, si prospetti la perdita della gestione pubblica del bene acqua.
Tale perdita si potrebbe purtroppo verificare, qualora tramite il commissariamento dell’Ente si arrivi a una gara di affidamento in cui soggetti privati potrebbero prevalere rispetto a una gestione pubblica.
La CGIL Vercelli Valsesia scongiura tale ipotesi e si impegnerà affinché nel territorio non vengano prese decisioni a discapito dell’intera collettività.