/ Attualità

Attualità | 13 dicembre 2023, 14:13

Pronto soccorso e reparti in affanno: il Sant'Andrea sospende gli interventi programmati

L'appello della manager Colombo: «Evitate accessi impropri al Dea». Nei reparti tornano le mascherine obbligatorie. Il nodo del personale: sono 56 gli infermieri che verranno assunti a breve, ma le graduatorie sono già esaurite.

Pronto soccorso e reparti in affanno: il Sant'Andrea sospende gli interventi programmati

Pronto soccorso e reparti di degenza in affanno e cronica carenza di personale: l'Asl sospende gli interventi chirurgici programmati all'ospedale Sant'Andrea. Un situazione che non si verificava dall'epoca covid anticipata da un comunicato stampa della manager Eva Colombo. E, ancora una volta, viene chiesto ai pazienti di evitare accessi impropri.

«Il Pronto soccorso dell’ospedale di Vercelli è sovraffollato a causa di un nuovo picco di contagi e ricoveri per covid e altre patologie che colpiscono soprattutto gli anziani, che si sommano alle assenze per malattia del personale sanitario - scrive la manager -. Gli anziani, una volta ricoverati, hanno lunghi periodi di degenza e questo ha causato la sospensione e il rinvio degli interventi programmati; restano garantiti quelli urgenti e oncologici. Al momento, pur con un picco di accessi, resta regolare l’attività del Pronto soccorso e dei ricoveri dell’Ospedale di Borgosesia».

Intanto, in entrambi gli ospedali, è stato ripristinato l’obbligo di mascherina in tutti i reparti, mentre le visite parenti potranno eventuali restrizioni definite dai direttori di ciascun reparto, in base alla situazione specifica.

Sul fronte del personale, intanto, anche l’Ask Vercelli potrà beneficiare dei fondi aggiuntivi messi a disposizione da Regione e annunciati durante la periodica riunione dell’Osservatorio regionale sul personale sanitario per l’assunzione di nuove risorse.  «Si tratta certamente di un aiuto importante per le nostre Aziende che consentirà di introdurre nuovo personale infermieristico in corsia. Sarà però, per quanto riguarda l’Asl Vc, un'azione di reclutamento mirata e basata su una attenta analisi degli organici presenti nei singoli reparti, che è stata condotta nei mesi di agosto e settembre. Le carenze, infatti, non sono uniformi», precisa la manager.

La situazione del personale viene definita “fluida” e in continua evoluzione: bastano una o due dimissioni in contemporanea o una o più maternità, per trasformare un reparto da “a regime” a critico. «Poi c’è la componente delle inidoneità lavorative che, complice l’innalzamento dell’età dei lavoratori, può indurre nell’errata convinzione che un reparto non abbia criticità perché ha la dotazione numerica necessaria, mentre magari ha una o più persone che non possono essere adibite a determinate mansioni o non possono fare turni e questo comporta la difformità tra quanto scritto sulla carta e la situazione di fatto».

A conclusione dell’analisi, la Direzione ha approvato l’assunzione di 26 infermieri già previsti a copertura del turn over, esaurendo tutte le graduatorie di concorso disponibili. A questi 26, si aggiungono 30 unità di personale sanitario che verrà assunto grazie al finanziamento regionale. «L’Asl ha inoltre già bandito un ulteriore concorso per l’assunzione di infermieri sia a tempo determinato, per le necessità immediate, sia a tempo indeterminato e proseguono inoltre costantemente i concorsi per dirigenti medici delle diverse specialità», prosegue la manager.

Il problema di fondo, tuttavia, è che il personale recrutabile resta numericamente scarso: «Vi è, nelle nuove generazioni, un disinteresse verso questa tipologia di lavoro e quindi è difficile reclutare il personale - precisa Colombo -. La nostra Azienda si è sempre spesa per trovare le risorse umane necessarie a garantire i servizi e avvierà con le associazioni del territorio una specifica azione di sensibilizzazione nelle scuole del Vercellese e della Valsesia sull’importanza della professione infermieristica».

Anche sul fronte del personale medico vi sono difficoltà: la carenza di medici di medicina generale è nota a tutti, ma anche alcune figure di medico ospedaliero sono carenti: medici di medicina di urgenza, gastroenterologi, anestesisti e altri sono difficilmente reperibili sul mercato e fino a che l’incremento delle borse di studio per le specialità, attuato negli ultimi tre anni, non comincerà a consentire l’immissione nelle aziende di nuovi medici specializzati, “soffriremo” questa difficoltà nell’erogare le prestazioni. 

redaz

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore