Perquisizioni sono in corso da questa mattina negli uffici di Rfi (Rete ferroviaria italiana) sia a Roma, sia a Torino nell’ambito dell’inchiesta per la strage di Brandizzo in cui a fine agosto https://www.torinoggi.it/2023/09/11/leggi-notizia/argomenti/attualita-8/articolo/strage-di-brandizzo-interviene-anche-il-papa-uccisi-mentre-stavano-lavorando-basta-morti-e-disgr.htmlpersero la vita 5 operai, Giuseppe Saverio Lomabardo, Giuseppe Aversa, Giuseppe Sorvillo, Michael Zanera e Kevin Laganà, investiti da un treno mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione sui binari.
Due nuovi indagati
A quando si apprende, carabinieri, agenti della Polfer e tecnici dello Spresal e delle Asl competenti, starebbero acquisendo, su delega della procura di Ivrea che coordina le indagini, documenti e file informatici. A seguito degli sviluppi dell’inchiesta, sarebbero anche stati notificati due nuovi avvisi di garanzia al responsabile dei lavori e al coordinatore sicurezza in fase esecutiva (Cse) e direttore operativo.
Il totale sale a 9
Salgono così a 9 gli indagati per l’incidente ferroviario verificatosi nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorso. Nei giorni immediatamente successivi erano stati iscritti nel registro degli indagati l’addetto di Rfi, ora ex dipendente, che la notte della tragedia si trovava sui binari e il capo cantiere. Qualche settimana dopo erano stati iscritti vertici e quadri della Sigifer (l’azienda incaricata di eseguire i lavori di manutenzione) e la stessa società.
La replica di Rfi: "Massima collaborazione"
“La società, con tutto il personale interessato, sta fornendo la massima collaborazione, in assoluta trasparenza, agli agenti di polizia e agli organi inquirenti che stanno indagando sulle cause dell’incidente”. Così, in una nota, Rfi a seguito delle perquisizioni e dell’acquisizione di documenti della polizia giudiziaria nelle sedi torinese e romana della società nell’ambito dell’indagine della procura di Ivrea sull’incidente di Brandizzo.
Nell’inchiesta sarebbe indagata anche la società in qualità di persona giuridica. Per questo motivo l’ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, che non è indagato, avrebbe ricevuto una comunicazione della procura in quanto legale rappresentante della società.