E' una partita a scacchi quella che sta impegnando maggioranza e opposizione dopo il passaggio del presidente del Consiglio Comunale, Romano Lavarino, dalla Lega a Fratelli d'Italia.
Nessuno chiede apertamente la sfiducia verso Lavarino perché andare alla conta dei voti rischia di riservare sorprese poco piacevoli sia per qualche forza di maggioranza (la Lega in particolare) che per le opposizioni. Ma da entrambe le parti si cerca il modo di tener accesa l'attenzione su una situazione che, finora, scambi polemici a parte, non ha avuto particolari conseguenze sulla vita amministrativa vercellese.
Dopo la lettera (respinta al mittente) in cui il gruppo consiliare della Lega chiedeva a Lavarino di fare un passo indietro, lasciando l'incarico di presidente del massimo consesso cittadino, è ora la volta di Pd e SiAmo Vercelli e tentare la via di una mozione. Nel documento non si chiede certo la sfiducia di Lavarino, ma si impegna il presidente del Consiglio stesso a «individuare modalità opportune per verificare la presenza di una maggioranza che ne supporti il proprio ruolo, dopo aver eventualmente rimesso il proprio mandato». Il tutto sulla base della lettera aperta del gruppo consiliare leghista, già respinta dallo stesso Lavarino. Una mozione dai contenuti alquanto insoliti - visto che rimette allo stesso Lavarino il compito di individuare le modalità per verificare se vi sia sostegno al suo ruolo di presidente - ma tant'è.
«Nelle scorse settimane abbiamo assistito a forti scontri, unicamente a mezzo stampa, tra le forze politiche di maggioranza, a seguito del passaggio del presidente del Consiglio Comunale Lavarino dal gruppo consiliare della Lega a quello di Fratelli d’Italia, con i primi che hanno pubblicamente chiesto un passo indietro al presidente - scrivono nel documento Alberto Fragapane, Michele Cressano, Maura Forte, Carlo Nulli Rosso, Manuela Naso, Alfonso Giorgio, Renata Torazzo e Pier Giuseppe Raviglione -. Ricordiamo che il Presidente del Consiglio è figura di garanzia il cui ruolo è strettamente legato a una rappresentatività, che, a prescindere dal suo operato, Lavarino non ha mai avuto. È stato infatti eletto con 12 voti su 33 consiglieri (di cui la maggioranza dovrebbe contarne 21) tramite una votazione online caratterizzata da innumerevoli problemi, tali per cui la minoranza ne ha richiesto la sfiducia, che è stata bocciata dalla maggioranza con soli 13 voti. Oltre quindi a non aver mai ottenuto la maggioranza assoluta dei componenti dell’aula, al Presidente è stato ora chiesto un passo indietro dal gruppo della Lega, che lo ha fortemente sostenuto in modo decisivo in entrambe le votazioni. Riteniamo quindi che sia necessaria una verifica rispetto alla sua attuale rappresentatività alla luce delle dichiarazioni emerse in premessa e dei nuovi equilibri stabiliti in aula. Anche perché queste diatribe politiche rischiano di riflettersi nell’operato di un’Amministrazione sempre più assente. Abbiamo quindi protocollato una mozione nella quale chiediamo che sia il Presidente stesso ad individuare le modalità opportune per verificare la presenza di una maggioranza che ne supporti il proprio ruolo, dopo aver eventualmente rimesso il proprio mandato».
I firmatati del documento precisano a chiare lettere che «Non si tratta di una mozione di sfiducia, ma bensì di una richiesta di presa di consapevolezza di quelle che sono le problematiche, che riprende le uscite del gruppo della Lega e le porta nell'unico luogo in cui a queste discussioni può essere data data chiarezza, ossia il Consiglio Comunale».
Ecco il testo del documento.
I sottoscritti consiglieri comunali propongono la seguente mozione
Oggetto: Valutazione sulla rappresentatività del Presidente del Consiglio Comunale
Premesso che
- Il Verbale di Deliberazione n. 100 del 29.11.2021, ad oggetto “Elezione del Presidente del Consiglio Comunale”, si riferisce all’elezione alla carica di Presidente del Consiglio Comunale del Consigliere Romano Lavarino;
- Tale votazione è avvenuta tramite un sistema di votazione remoto, mai utilizzato in precedenza dal Comune di Vercelli, a mezzo di posta elettronica certificata e scrutinio segreto, ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio Comunale n. 37 del 23.11.2021
- Dopo molte ore, innumerevoli difficoltà tecniche e due votazioni infruttuose, il Consigliere Lavarino è stato eletto in terza votazione con 12 voti favorevoli;
Rilevato che
- L’esito del voto, in particolare quello della terza votazione che ha portato all’elezione a Presidente del Consigliere Romano Lavarino, è stato caratterizzato da difficoltà e gravi limiti nel sistema di votazione online.
- A causa di tali problematiche i consiglieri di minoranza hanno protocollato una mozione di Revoca del Presidente del Consiglio Comunale, discussa in data 27/01/2022
- La mozione di sfiducia è stata bocciata con 13 voti contrari, un numero inferiore alla maggioranza assoluta e anche a quello della maggioranza di centrodestra, che dovrebbe disporre di 21 voti
Appurato che
- A seguito del passaggio del Presidente Lavarino dal gruppo consiliare della Lega a quello di Fratelli d’Italia sono stati emessi a mezzo stampa diversi comunicati provenienti da esponenti della Lega in cui si criticava tale scelta del Presidente;
- In data 5 marzo 2023 una nota a firma Gruppo consiliare Lega Salvini Premier Vercelli riportava esplicitamente:
- “A questo punto, una più approfondita riflessione, quantomeno di opportunità politica, si impone necessariamente, a nostro modo di vedere, per il prestigio, la delicatezza e l'importanza delle funzioni a cui il consigliere Lavarino è stato chiamato nel novembre 2021”.
- “Pur chiarendo subito, e così sgombriamo il campo da ogni possibile equivoco, che, come Presidente del Consiglio, secondo noi, ha finora svolto egregiamente i suoi doveri istituzionali, tuttavia auspichiamo come segno tangibile di coerenza, di onestà intellettuale e anche di moderazione sul piano politico e di rispetto della volontà popolare espressa nelle elezioni comunali del 2019, che videro la netta affermazione della Lega come primo partito in città, che il Presidente del Consiglio rimetta il mandato al giudizio dei partiti maggioranza, al fine di valutare una sua eventuale rielezione”.
- Il Gruppo Consiliare Lega è stato decisivo nell’elezione del Presidente Lavarino, è stato il gruppo più numeroso all’insediamento del Consiglio Comunale e conta tutt’ora 7 consiglieri comunali
Ritenuto che
- La figura del Presidente del Consiglio Comunale debba essere rappresentativa della volontà e dei numeri del Consiglio Comunale
- Sia necessaria quindi una verifica rispetto all’attuale rappresentatività del Presidente del Consiglio, alla luce della dichiarazioni emerse in premessa e dei nuovi equilibri stabiliti in aula
- Tali diatribe politiche rischiano di riflettersi nell’operato dell’amministrazione ed è auspicabile un’azione che porti al loro superamento
- Avendo già in passato proceduto con una mozione di sfiducia, si ritiene ad oggi che sia il Presidente stesso a dover compiere una valutazione in merito alla sua rappresentatività, alla luce dei numeri riportati in precedenza (12 voti all’elezione e 13 alla mozione di sfiducia.
Il consiglio comunale di Vercelli richiede
Che, a seguito della richiesta esplicita volta a mezzo stampa da parte del gruppo consiliare che ne ha principalmente supportato e difeso l’elezione, il Presidente del Consiglio Comunale individui modalità opportune per verificare la presenza di una maggioranza che ne supporti il proprio ruolo, dopo aver eventualmente rimesso il proprio mandato













