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Arte e Cultura | 01 ottobre 2022, 21:00

Il Terzjus "di" Luigi Bobba

"Dal non profit al terzo settore una riforma in cammino", pubblicato, in questi giorni, dall’Editoriale Scientifica di Napoli,

Il Terzjus "di" Luigi Bobba

Il poderoso volume, a cura di Terzjus, dal titolo Dal non profit al terzo settore una riforma in cammino, pubblicato, in questi giorni, dall’Editoriale Scientifica di Napoli, presenta il 2° rapporto sullo stato e le prospettive del diritto del terzo settore in Italia. Artefice di questo libro è il ciglianese Luigi Bobba, che, assieme a ad Antonio Fici e Gabrile Sepio, redige l’introduzione al testo. Bobba, 67 anni, già parlamentare (2006-2018) e Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (2014-2018) - in passato Presidente nazionale delle ACLI (1998-2006), attualmente Presidente del Comitato Global Inclusion e di ENAIP Moçambique, componente della Fondazione CRVC, nonché autore di più di 30 pubblicazioni relative a Terzo settore, Welfare, politiche del lavoro e della formazione professionale - è di fatto l’animatore più importante di Terzjus, l’Osservatorio giuridico del Terzo settore che si trasforma in Fondazione e che annuncia proprio ora a fine settembre la pubblicazione di ciò che va considerato il “Terzjus Report 2022”. Del resto l’assemblea dei soci ha confermato il Presidente Luigi Bobba, il segretario generale Gabriele Sepio, il direttore scientifico Antonio Fici e ha nominato il sindaco revisore nella persona di Matteo Pozzoli. Dopo due anni di vita e di attività, Terzjus – l’osservatorio giuridico del Terzo settore –dunque cambia pelle e da associazione, prende la forma di Fondazione, onde presentare la richiesta all’ufficio del RUNTS della Regione Lazio per essere iscritto alla sezione “Altri ETS”.

La trasformazione nasce al fine di consolidare la struttura e le attività già in essere ma soprattutto per meglio rispondere allo scopo sociale per cui Terzjus è nato: uno strumento di studio, ricerca, approfondimento e proposta sul nuovo diritto del terzo settore con una prevalente attenzione alla riforma che ha interessato il vasto campo delle organizzazioni associative, di volontariato e fondazionali nonché’ al mondo delle imprese sociali e della filantropia. Alla Fondazione Terzjus ETS aderiscono come “partecipanti fondatori” i diciassette soci: Acli, Airc, Anbima, Anpas, Anspi, Assifero, Auser, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Consiglio nazionale del Notariato, Consorzio Ambito Territoriale sociale n.3,e-IUS,Fish, Fondazione Italia Sociale, Forum nazionale del Terzo settore, Italia non profit, Rete Misericordia e solidarietà, Unpli; e due soci come “partecipanti aderenti”: AIL e Poliedros. Il calendario dei prossimi appuntamenti si presenta particolarmente intenso e ricco di novità: oltre il “Terzjus Report 2022”, il secondo Rapporto sullo stato e le prospettive del diritto del Terzo settore in Italia, a fine anno vedrà la luce il primo “European Terzjus Report” che analizzerà lo sviluppo della legislazione sul terzo settore nei diversi paesi della UE e nel diritto comunitario. In autunno è altresì previsto l’avvio del quarto ciclo dei “Quickinar di Terzjus”, brevi incontri formativi per illustrare questioni di attualità nonché la presentazione di una ricerca condotta per Unioncamere sulle “nuove” imprese sociali.

Per capire l’importanza di Terzjus e dell’attività svolta da Bobba in tal senso, basta leggere un recente passo di un articolo apparso il 27 settembre sul Sole 24 ore: “Volontariato, Onlus e associazioni sportive sempre più in corsa per il 5 per mille, il contributo nato nel 2006 come quota parte dell’Irpef, prima di diventare dal 2015 il sostegno finanziario e strutturale del variegato mondo non profit. Gli enti canditati al 5 mille - con una dotazione complessiva per il 2022 di 525 milioni - sono 72mila (quattro anni fa erano circa 62mila). Non mancano, però, le criticità. Secondo il rapporto 2022 di Terzjus - la fondazione che si occupa di monitorare il diritto del terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale - 8.718 enti di volontariato e associazioni sportive (il 13,6%) non sono destinatarie di alcuna preferenza (3.158) oppure risultano sotto il limite di 100 euro (5.560) per cui il contributo non viene erogato. Inoltre, sul totale dei contribuenti con una tassazione positiva (oltre 30 milioni) quasi la metà, 14 milioni, non attiva la chance del 5 per mille”. C’è, per concludere molto da fare per sensibilizzare i contribuenti, facendo loro capire che la firma del ‘5 per mille’ non solo non intaccail proprio portafoglio personale, ma soprattutto serve a realizzare i progetti di utilità sociale e culturale.

Guido Michelone

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