/ Politica

Politica | 30 settembre 2022, 15:45

Terremoto in casa Lega: Tiramani non è più commissario provinciale

Resa dei conti e frecciate al veleno nel Carroccio: i destini vercellesi affidati all'ossolano Montani

Terremoto in casa Lega: Tiramani non è più commissario provinciale

La resa dei conti in casa Lega prosegue e, dalle parole, si passa alle vie di fatto. Nella mattina di venerdì una nota del coordinamento regionale informa che «Il commissario provinciale di Vercelli, Paolo Tiramani, sarà rimosso e sostituto da Enrico Montani (ossolano, senatore nella passata legislatura e non rieletto il 25 settembre. ndr). Questa l'indicazione del segretario della Lega, Matteo Salvini, avvenuta durante l'ultimo consiglio federale di martedì scorso». A Tiramani, in quanto commissario provinciale, viene imputato il vistoso calo di consenti nel vercellese. Un calo, per la verità, in linea con quanto avvenuto nel resto d'Italia. Ma tant'è: Tiramani viene accusato di non aver fatto campagna elettorale e, per buona misura, torna in auge anche la famosa lettera firmata da una parte degli amministratori leghisti che ne chiedevano l'esautoramento. Tra i firmatari del quel documento anche l'ex sindaco di Gattinara, cittadina nella quale Fratelli d'Italia ha fatto manbassa di voti, ma, a ben guardare, anche il nuovo commissario ha collezionato in carriera una serie di sconfitte amministrative a Verbania, Domodossola e Omegna....

E se la decisione di estromettere il parlamentare uscente non può essere considerata un fulmine a ciel sereno, nondimeno ha innescato una scia di reazioni e di polemiche che, quasi certamente, scaveranno un ulteriore solco nel partito. Nelle polemiche post elettorali diversi amministratori, soprattutto valsesiani, hanno rilevato con amarezza che le lotte interne al partito avevano avuto come unico risultato quello di far perdere la rappresentanza parlamentare al territorio, che, ora, perde anche il ruolo di vertice nel partito.

«Ho saputo da un comunicato stampa che il nuovo commissario provinciale della Lega a Vercelli sarà Enrico Montani, al quale auguro buon lavoro - scrive Tiramani in un post -. Nessuno si è degnato di chiamarmi. Mi si imputa la colpa del calo elettorale che non credo dipenda da me, vista la percentuale in linea con il resto del Piemonte; valesse questa tesi, sarebbero tanti altri i soggetti da commissariare, non solo a livello provinciale ma anche regionale. Mi si imputa uno scarso impegno in campagna elettorale, campagna della quale sono stato escluso senza apparente motivazione. Si fanno le solite allusioni sulla mia vicinanza con un altro partito di centro destra, questione più volte chiarita sia con il segretario Federale che Nazionale. Dubito fortemente che la scelta dipenda da Matteo Salvini come è stato scritto nel comunicato, comunicato che non ha una firma finale se non un generico "coordinamento regionale" ma che chiaramente è ordito dal segretario Riccardo Molinari che però non vuole firmarsi. Non sono stupito era quello che mi aspettavo. Verranno tempi migliori per la Lega e per la buona politica».

Un post, sotto il quale si sono rincorsi quasi un centinaio di commenti, che giunge a pochi giorni dalla richiesta di Tiramani di discutere nei congressi le cause del tracollo elettorale e la linea politica.

A stretto giro, affidata a una nota stampa, la replica del neo commissario,: reduce da una campagna elettorale di certo faticosa (come lui stesso ricorda) ma anche poco soddisfacente sul versante dei risultati (dal momento che anche Montani è rimasto fuori dal Parlamento), il neo commissario annuncia l'intenzione di «rimettere in moto le politiche leghiste care al territorio, attraverso una migliore e più efficiente gestione globale del partito».

Poi le bordate contro Tiramani: «Al federale si è discusso di come non sia concepibile che un dirigente in carica, un secondo dopo l’esito elettorale, si metta a sparare a zero sul suo partito su tutti i mezzi di comunicazione soltanto perché non è più parlamentare, sintomo che l’attaccamento alla causa leghista c’è solo in presenza della poltrona. Nessun altro parlamentare escluso dalle liste o non rieletto in Piemonte ha avuto questo atteggiamento, ma tutti hanno lavorato in campagna elettorale e continuano a sostenere la causa anche dopo il risultato non esaltante».

Insomma, la richiesta di convocare i congressi non andava fatta o, comunque, non andava fatta sui giornali...

A Tiramani va dato atto di aver portato a casa i sindaci di Borgosesia e Varallo (i due centri più grandi tra quelli al voto la scorsa primavera), proprio nella tornata elettorale che ha visto Alessandria passare al centro sinistra. L'ultimo atto, evidentemente, di una gestione che ha visto la Lega conquistare posizioni di rilevo nel vercellese. «Personalmente sono sereno - dice -. Auguro buon lavoro agli amministratori e ai militanti della Lega che ho guidato per sei anni con grande passione».

redaz

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore