Claudia Suman, una vita nel Pci, da anni legata a Rifondazione comunista, oggi impegnata nella campagna elettorale di questo nuovo soggetto politico: Unione Popolare. Una campagna elettorale dura, si pensi alla corsa per raccogliere le firme ad agosto, ma anche intensa: c'è interesse per questa formazione politica che comprende Rifondazione, Manifesta, Potere al Popolo... Il problema è nello sbarramento del 3 per cento.
«Unione Popolare è nata il 9 luglio, ben prima della crisi di governo, per essere una forza radicalmente di Sinistra che, senza ambiguità, si batta per la Pace e contro i rischi legati a una crisi economica che si annuncia terribile. Il problema del superamento della soglia è reale, ovviamente, perché abbiamo ben presente l’ importanza di avere in Parlamento una voce che si differenzi dal coro neoliberista e atlantista. La storiella del voto utile viene raccontata da decenni, ormai, e ci ha portati al punto in cui siamo: vota il nostro partito perché è l’unico che si può opporre alla destra. Salvo poi governarci insieme, come sta succedendo esattamente oggi e come non è affatto detto non accada domani, magari ancora sotto la grande ala protettiva di Draghi. Grazie, basta così. Unione Popolare supererà il tre per cento? Nessuno può saperlo. A che serve allora votarla? A farle superare il tre per cento».
Avete definito il Pd come una formazione di destra. Dovrebbe però stravincere la Meloni. In ogni caso o destra o destra. Impossibile recuperare altre soggetti (mi riferisco a Sinistra Italiana oppure al Partiuco comunista di Rizzo, ora in Italia sovrana e popolare) così da creare un'aggregazione più forte e ampia, come avvenuto in Francia?
«Una sinistra unita è anche il mio sogno. Per queste elezioni UP aveva chiesto a Sinistra Italiana, Verdi e anche a Conte di costruire una coalizione elettorale forte, ma purtroppo i primi hanno scelto di andare con un partito, il PD, con il quale hanno certamente pochi punti programmatici in comune (a voi capire il motivo di questa scelta), mentre il secondo ha preferito correre da solo. Italia Sovrana e Popolare, come dice il suo stesso nome, è ormai, a mio avviso, su un pericoloso piano inclinato che conduce al rossobrunismo. Dopo queste elezioni, qualunque sia il risultato, Unione Popolare proseguirà lungo la strada della creazione di una forza di sinistra ampia e alternativa al centro, come in Spagna e in Francia, ma anche come è successo pochi mesi fa a Cuneo, dove alle elezioni comunali la lista di sinistra e ambientalista ha superato il 16 per cento».
E veniamo ai due candidato alla Camera di Unione Popolare, entrambi del territorto e figure note a Vercelli: Cinzia Lamanna e Andrea Tamiso.
Presentazione. Cinzia Lamanna, coniugata, due figli, dipendente del Comune di Vercelli dal 1981, è stata rappresentante della Cgil, femminista (Centro Mafalda), antinuclearista. Il suo impegno in Legambiente (di cui è stata anche vicepresidente del Circolo di Vercelli) si traduce nell'oraganizzare, con altri, il Mercatino di prodotti biologici ed ecocompatibili NaturalVercelli. Cinzia Lamanna si è già impegnata in altre elezioni: alle regionali del 2014 con L’altro Piemonte a sinistra e alle elezioni politiche del marzo 2018. Dal 2018 componente del Comitato antifascista e antirazzista di Vercelli.
Una sua dichiarazione. «Mi sono candidata in Unione Popolare perché mi rispecchio pienamente nel suo programma, e stimo profondamente le persone che vi fanno parte: oneste, pulite coerenti, impegnate, preparate, empatiche, solidali. Mi sono candidata perché sono: femminista, ambientalista, pacifista, antifascista, antirazzista, internazionalista».
Andrea Tamiso. Presentazione. Nato a Vercelli 35 anni fa, funzionario amministrativo presso la Provincia di Vercelli, laureato in Giurisprudenza e dal 2020 abilitato alla professione di avvocato. Tesserato a Rifondazione Comunista per la prima volta nel 2005 ed eletto segretario cittadino di Vercelli nel 2008 e candidato alle elezioni comunali di quell’anno. Nel novembre 2009 aderisce a Italia dei Valori, alle elezioni politiche del 2013 si candida con Rivoluzione Civile nel collegio Piemonte 1 (provincia di Torino), alla fine dell’anno restituisce la tessera. Da allora mai più candidature o esperienze politiche di rilievo fino a oggi.
Una sua dichiarazione. «Ho incontrato personalmente Luigi De Magistris la prima volta nel 2010 a Bruxelles, dove all’epoca era parlamentare europeo con IdV, persona oggi come allora dalle idee chiare e la schiena dritta. La candidatura con UP è la chiusura di un cerchio ideale che unisce le due esperienze politiche più significative della mia vita, sperando che possa trattarsi dell’inizio di una stagione politica che possa seguire la positiva esperienza di Union Populaire in Francia e Syriza in Grecia. Comunista mai pentito, Sono convinto che la sinistra italiana si debba riappropriare di termini quali “giustizia sociale” e “lotta di classe” e che l’odierno centrosinistra, in primis il PD, rappresenti nella realtà dei fatti la negazione dei valori fondanti del concetto di “sinistra” se non addirittura la peggior destra in termini di politiche economiche e del lavoro. Infine, sono favorevole all’uscita dell’Italia dalla NATO e alla rimozione immediata delle sanzioni alla Russia».