"È molto grave quanto accaduto nel carcere di Alessandria, e in precedenti istituti di pena italiani, dove un criminale marocchino si è radicalizzato, trasformandosi negli anni in un carismatico imam che propagandava idee estremiste, antisemite e anticristiane, invocando la fine della Santa Sede, una nuova Shoah oltre propugnando tra i suoi adepti azioni terroristiche e jihadiste. E a cui aggiungeva vili minacce con parole d’odio contro Souad Sbai, alla quale confermo la mia solidarietà e vicinanza, sono certa non arretrerà nella sua battaglia contro il terrorismo jihadista e la libertà delle donne.
È grave che questa radicalizzazione, di questo imam e dei suoi adepti, sia avvenuta in un luogo sorvegliato come il carcere.
Non basta aver trasferito questo detenuto così pericoloso: servono misure più restrittive, a rischio è la sicurezza di noi tutti.
Per criminali che possono fare proseliti per azioni jihadiste si potrebbe valutare il regime duro e isolato del 41bis come per i mafiosi".
Lo afferma l’on. Gianna Gancia, europarlamentare della Lega
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