/ 

| 28 aprile 2020, 11:17

I sindacati di Polizia: "Tamponi alle forze dell'ordine. Il Piemonte ignora la nostra richiesta"

La protesta: "Nessun piano sanitario per tutelare chi ogni giorno è a contatto con persone di ogni tipo"

I sindacati di Polizia: "Tamponi alle forze dell'ordine. Il Piemonte ignora la nostra richiesta"

C'è grande preoccupazione, nelle forze dell'Ordine, per la mancanza di un piano sanitario regionale destinato a verificare situazioni di positività al Coronavirus tra il personale in servizio.

Una nota firmata dai segretari regionali di tutti i sindacati della Polizia - Siulp, Sap, Coisp, Siap, Fsp e Silp), rileva come "Mentre il Governo pare iniziare ad attivarsi per far ripartire tutte le attività commerciali del Paese, ormai ferme da quasi 2 mesi, la situazione del contagio da Covid-19, in Piemonte, secondo i dati ufficiali, è ancora molto preoccupante. Queste organizzazioni sindacali hanno richiesto al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, di predisporre un protocollo sanitario ad hoc, per sottoporre gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, di concerto con i rispettivi organismi sanitari, a esami diagnostici atti a rivelare una eventuale positività al coronavirus. A oggi nulla è stato fatto sapere".

Così mentre altre Regioni, amministrate da forze di ogni orientamento politico, hanno già attivato il monitoraggio diagnostico, il Piemonte resta al palo. 

"Il lavoro delle Forze di Polizia, impegnate in prima linea nella difesa dei diritti e della sicurezza dei cittadini, è caratterizzato da inevitabili e continui contatti con la popolazione - fanno notare i sindacati -: non sottoporre a screening la nostra categoria significa, in poche parole, sottovalutare un grave fattore di rischio. Troppi appartenenti alle Forze dell’Ordine sono stati lasciati in isolamento a casa, con la sintomatologia da Covid19 o con familiari conviventi dichiaratamente ammalati, senza essere sottoposti agli opportuni esami. Non è comprensibile come, a mesi dall’inizio dell’emergenza e con la tanto decantata e programmata Fase 2 con il lento percorso di ritorno alla normalità che si sta avviando, si possa restare ancora fermi alla iniziale mancanza dei tamponi o dei test sierologici, come se nulla fosse; mentre assistiamo a personaggi più o meno famosi appartenenti a categorie come i calciatori, politici, mondo dello spettacolo e così via che sembrano avere invece un canale preferenziale. Forse qualcuno non ha capito che se le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco ed il personale sanitario vengono compromesse, l’impianto di sicurezza di questo Paese crolla, con delle conseguenze disastrose per la società civile. Speriamo tanto di sbagliarci, ma l’impressione è che in questa Regione gli uomini e le donne in divisa, siano stati abbandonati a sé stessi".

redaz

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore